• Torna a farsi ‘sentire’ l’Etna. Come segnala l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo (Ingv-Oe)
  • La Sac ha chiuso lo spazio aereo di Catania
  • Aeroporto di Fontanarossa temporaneamente chiuso, voli dirottati
  • Dal vulcano si leva un’alta colonna di cenere

La società di gestione dell’aeroporto di Catania comunica che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna lo spazio aereo è al momento inibito al traffico. Nessun volo, quindi, potrà atterrare o decollare. Dal vulcano si leva un’alta colonna di cenere.

Ecco come seguire i voli dirottati

Per informazioni sui voli dirottati o cancellati bisogna rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’Aeroporto www.aeroporto.catania.it.

L’ennesima eruzione

A partire dalle 12:15 di stamane infatti è ripresa l’attività esplosiva osservata ieri sera al cratere di Sud-Est dell’Etna con una abbondante emissione di cenere che, sulla base dei modelli previsionali si disperde in direzione Sud. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, aggiungendo che prosegue il trend di incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico entro l’intervallo dei valori alti. L’attività infrasonica si mantiene bassa.

Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno registrato variazioni significative dall’ultimo aggiornamento. Dal vulcano si leva un’alta colonna di cenere vulcanica.

Ieri una nuova bocca eruttiva

Ieri si era aperta una nuova bocca effusiva sul versante Est del vulcano. Visibile nelle immagini anche la relativa colata lavica. Tremore vulcanico in aumento da stamattina.

Coldiretti Sicilia, preoccupazione per le colture

“L’emissione di cenere dall’Etna potrebbe provocare dei danni ai raccolti. Come sempre quando si verifica questo fenomeno, la preoccupazione riguarda l’accumulo della polvere nera su ortaggi e agrumi”. È quanto afferma in una nota Coldiretti Sicilia, che sta monitorando con attenzione la ripresa di attività del vulcano, “un evento che – sottolinea l’organizzazione agricola – è già avvenuto in altre occasioni nel passato con le polveri che hanno macchiato e bloccato della maturazione dei frutti”.

“Da quasi un anno – sottolinea Coldiretti Sicilia – le eruzioni e le emissioni di cenere si ripetono, un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano e che quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc”.

“È una emergenza continua – conclude Coldiretti – una vera e propria calamità quotidiana. Per pulire le strutture e le coltivazioni serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera con costi insostenibili”.

L’eruzione di ottobre

Un evento parossistico sull’Etna, in eruzione, si era verificato il 23 ottobre scorso con una fontana di lava, accompagnata da violenti boati ed emissione di cenere vulcanica. Si era trattato del 52° parossismo da quando è iniziata la serie di questi episodi, il 16 febbraio 2021.

Nel periodo che va dal 13 dicembre 2020 al 31 marzo 2021 l’Etna ha eruttato circa 60 milioni di metri cubi di magma soprattutto attraverso fontane di lava particolarmente energetiche.

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