Un asse tra la Sicilia orientale e la Calabria per mettere in piedi un redditizio traffico di stupefacenti. La scoperta è stata fatta dai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, con il supporto dei colleghi di Ragusa e dello Scico. Sedici le persone che sono indagate nell’ambito di questa operazione a conclusione dei riscontri di un’indagine coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. Le misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania che ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli acquisti e le vendite

In particolare, le indagini, svolte in piena sinergia dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catania unitamente ai finanzieri della tenenza di Pozzallo, hanno permesso di fare emergere l’esistenza di una strutturata associazione per delinquere, composta da ragusani, albanesi e maltesi. Avrebbero trafficato cocaina, hashish e marijuana che venivano acquistati in Albania, Puglia e Calabria e rivenduti in Sicilia, Lombardia e a Malta.

I principali indagati siciliani

Secondo le fiamme gialle c’erano dei ben precisi ruoli apicali in questa organizzazione. Rosario Amico è accusato di essere il promotore dell’associazione, per la cui organizzazione si avvaleva, secondo il Gip, del contributo di Pietro Sessa e Lucia Amenia, che lo coadiuvavano nel reperimento e nell’acquisto della sostanza stupefacente. C’erano poi Eriseld, Ledi e Emiljano Hoxhaji considerati i fornitori stabili della marijuana, che si procuravano in Albania e cedevano a Rosario Amico il quale, con gli altri sodali, si sarebbe occupato di rivendere la sostanza a John Spiteri che operava a Malta.

Gli altri indagati

Figurano anche i calabresi Alessandro e Giuseppe Agostino che, insieme ad Antonio Bevilacqua, sono ritenuti di essere stati gli stabili fornitori, in alcune circostanze coadiuvati anche da Salvatore Agostino e Rocco Bevilacqua, di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish, che sarebbe stata trasportata dalla Calabria e ceduta, in ingenti quantitativi, a sempre a Rosario Amico. Infine figura Roberto Melfi, accusato invece di essere stabile acquirente della sostanza stupefacente di tipo cocaina, che avrebbe rivenduto nelle provincie di Milano e Monza.

La roba sequestrata

Durante le indagini, a riscontro delle ipotesi investigative, si preveniva al sequestro, in più occasioni, di complessivi 430 chili di sostanza stupefacente di tipo cocaina, hashish e marijuana. In particolare, nel corso delle indagini venivano eseguiti dai finanzieri del nucleo Pef di Catania e della tenenza di Pozzallo 9 interventi in provincia di Catania e Ragusa, che portavano all’arresto in flagranza di reato di 13 soggetti. Per 15 degli indagati di oggi è stata disposta la custodia in carcere; disposta la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di Antonina Avveduto, incensurata e accusata di aver trasportato, in una sola circostanza, la droga.

 

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