Infiltrazioni di un gruppo legato al clan Santapaola-Ercolano nelle scommesse online sono al centro dell’avviso di conclusione indagine emesso dalla Procura distrettuale di Catania nei confronti di 99 indagati. L’inchiesta si basa su indagini di Guardia di Finanza, Scico delle Fiamme Gialle, carabinieri del comando provinciale e della sezione Anticrimine dell’Arma sul gruppo dei fratelli Carmelo, Giuseppe Gabriele e Vincenzo Placenti.
I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni. Sarebbero connessi alla gestione illecita d’imprese, in Italia e all’estero (Antille Olandesi-Curacao, Albania, Malta, Regno Unito e Seycelles), dedite all’acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attività di giochi e scommesse a distanza, aggirando le normative fiscale e antiriciclaggio.
Emerse anche violazioni delle misure di prevenzione patrimoniali con l’intestazione fittizia di beni e società. Contestati anche delitti contro il patrimonio e commessi per acquisire la gestione o comunque il controllo diretto ed indiretto delle attività imprenditoriali attive nel settore dei giochi e scommesse a distanza in Sicilia e la corruzione elettorale. Tra gli indagati anche l’ex vicesindaco di Misterbianco, Carmelo Santapaola, accusato di associazione per delinquere e di avere “raccolto scommesse clandestine in contati per 25.800 euro” e di “avere agito al fine di agevolare la famiglia Santapaola-Ercolano”.
L’ex sindaco si è dimesso e la Prefettura di Catania ha avviato un’ispezione al Comune di Misterbianco.
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