Agenti delle Volanti hanno arrestato un catanese di anni 23 accusato di maltrattamenti nei confronti della compagna. Al pronto soccorso di un nosocomio cittadino si era presentata una giovane donna che riferiva di essere stata aggredita dal compagno, riportando trauma cranico, ematomi al collo e una ferita sulla testa. È stata attivata la procedura del “codice rosso”, prevista per le vittime di violenza domestica e di genere, recependo la denuncia della donna che ha raccontato che il compagno, dopo aver rimproverato il figlioletto che faceva i capricci, era andato in escandescenza e, dopo averla minacciata di morte, si era scagliato contro di lei, tentando di strozzarla con le mani per poi sbatterle la testa violentemente contro lo spigolo di una finestra.

La violenza davanti al piccolo

La violenza era stata posta in essere alla presenza del figlio della coppia, un bambino di appena due anni. Successivamente l’uomo aveva accompagnato la sua vittima in ospedale, assicurandosi che non riferisse a nessuno cosa era accaduto realmente in casa, costringendola a raccontare che si era trattato di un incidente domestico. La donna, però, appena affidata alle cure dei medici, aveva trovato la forza di raccontare l’accaduto ai sanitari e ai poliziotti.

Ennesimo caso di violenza in famiglia

La donna  ha convissuto con il suo aggressore per circa un anno e mezzo. Sin dall’inizio della convivenza, il rapporto con il compagno è stato caratterizzato da incomprensioni e violenze fisiche e verbali. In occasione di diversi litigi l’uomo l’aveva già picchiata, lanciato addosso vari oggetti, tentato di strangolarla con un filo elettrico e persino minacciato di sfregiarla e di darle fuoco. La vittima ha anche aggiunto che, pur avendo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, non aveva mai fatto ricorso alle cure mediche e non aveva mai denunciato il partner per evitare che il “figlio crescesse senza un padre”.

Poi il gravissimo episodio

Gli agenti hanno immediatamente rintracciato l’uomo fuori dal pronto soccorso e lo hanno condotto in Questura dove è stato formalizzato il suo stato di arresto per i maltrattamenti e le lesioni. Su disposizione del Pm di turno, l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida innanzi al GIP. La vittima, trattenuta in ospedale per più approfonditi accertamenti clinici, non ha fatto più ritorno presso l’abitazione condivisa con il suo aggressore.