Slitta ancora, per l’emergenza Coronavirus, l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per la gestione nello sbarco di 131 migranti bloccati a bordo della nave Gregoretti, della Guardia Costiera italiana, da 27 luglio al 31 luglio 2019, quando giunse l’autorizzazione all’approdo nel porto di Augusta, nel Siracusano.

Il presidente dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, ha rinviato l’udienza, per la terza volta, fissandola per il 3 ottobre prossimo. La data del nuovo slittamento arriva alla vigilia del voto di domani pomeriggio previsto in giunta delle immunità del Senato sull’autorizzazione a procedere contro Salvini.

Il tribunale dei ministri di Palermo accusa l’ex ministro dell’Interno di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei migranti della nave Open Arms, bloccati a largo per alcuni giorni, prima dello sbarco a Lampedusa, nell’agosto 2019.

Il presidente dell’ufficio del Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, ha motivato il terzo rinvio sul procedimento ‘Gregoretti’, da maggio al 4 luglio prima e adesso al 3 ottobre, con l’emergenza pandemia da Covid-19.

“I nostri ruoli – ha detto il Gip al sito di Repubblica – sono stati travolti dallo stop per l’emergenza Coronavirus, ci sono migliaia di processi rinviati che hanno precedenza e ho dovuto spostare l’inizio del processo che vede imputato il senatore Salvini ad ottobre”.

E sull’appello dell’ex ministro dell’Interno al presidente della Repubblica per “avere garantito un processo giusto davanti a un giudice terzo e imparziale”, Sarpietro ha commentato: “Stia tranquillo il senatore Salvini, avrà un processo equo, giusto e imparziale come tutti i cittadini. Né io né nessun giudice che si è occupato di questo fascicolo abbiamo nulla a che spartire con Palamara. E sono d’accordo con lui: quelle intercettazioni tra magistrati sono una vergogna”.

Il Gip Sarpietro, dopo l’autorizzazione a procedere concessa dal Senato, dovrà decidere sul rinvio a giudizio di Salvini chiesto dalla Procura distrettuale di Catania, che aveva sollecitato l’archiviazione al Tribunale dei ministri che, di parere opposto, ha chiesto e ottenuto da Palazzo Madama il via libera all’eventuale processo per l’ex ministro.

Articoli correlati