È morto, all’età di 68 anni, nel carcere di Opera a Milano, dove era detenuto in regime di 41bis, il boss Antonino ‘Nino’ Santapaola, fratello dello storico capomafia Benedetto. Era malato da tempo.
Malattia aveva fatto rinviare processi
Proprio ieri, lunedì 18 luglio, a Milano un processo in cui era imputato era stato rinviato per l’impossibilità del boss di “prendere parte scientemente al processo”. La notizia del decesso è stata confermata da ambienti della Procura di Catania.
Il suo difensore
“Tutti i suoi processi – ha commentato il suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera – sono sospesi per il grave stato di salute del mio assistito. Avevo presentato più volte istanze per la sua scarcerazione o di concessione degli arresti domiciliari e, almeno, la revoca della misura del 41 bis, a cui era sottoposto nonostante la grave malattia da cui era oggettivamente affetto. È un caso che deve fare riflettere tutti noi”.
L’ultimo boss morto per cause naturali
L’ultimo boss morto per cause naturali in ordine di tempo è deceduto nello scorso mese di aprile. Antonino Nania, 85 anni, ritenuto personaggio di spicco della mafia di Partinico è morto all’ospedale Villa Sofia dove era ricoverato.
Vietati funerali pubblici
Non si sono tenuti funerali pubblici ma direttamente la tumulazione al cimitero nella cappella di famiglia per effetto del divieto di pubblica sicurezza proprio ad effettuare pubblici funerali. La notizia è trapelata dopo la tumulazione. L’anziano, condannato per mafia, estorsione e tentato omicidio, è stato tumulato al cimitero di Partinico giovedì scorso. Era fratello di Filippo detto “Fifiddu”, morto suicida nella sua abitazione di Partinico a 91 anni nel dicembre del 2019 mentre stava scontando alcune condanne all’ergastolo.
Zio Nino Bonafede
In precedenza era deceduto nella sua abitazione l’anziano boss mafioso marsalese Antonino Bonafede detto ‘Zio Nino’. Ai domiciliari doveva scontare altri cinque anni di reclusione. Condannato definitivamente per associazione mafiosa, per ragioni di salute gli era stato concesso di uscire dal carcere nel 2017.
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