“Il tempo è un nemico, tanto quanto la mafia”. Così il governatore Nello Musumeci sugli iter burocratici per la realizzazione di nuovi impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in Sicilia.

“Stiamo agendo con procedure ordinarie – aggiunge in conferenza stampa Catania – e non ci vorranno sei anni come già avvenuto, pensiamo di realizzarli in tre anni. Ma le procedure sono estenuanti nelle attese”.

Superare quello che e’ stato fatto per fare fronte all’emergenza rifiuti “perché in suo nome si è consentito tutto e il contrario di tutto”, completare e attivare gli impianti pubblici previsti dal precedente governo e nuovi impianti con l’ampliamento della settimana vasca di Bellolampo.

Sono i risultati ‘significativi’ rivendicati dal presidente Nello Musumeci in due anni dal suo governo. Incontrando i giornalisti, Musumeci ha reso noti gli obiettivi raggiunti e i nuovi traguardi da tagliare e affrontato anche il ‘nodo’ Oikos l’impianto privato per il trattamento e la gestione dei rifiuti che sorge a ridosso dei centri abitati di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.

Tra le operazioni già eseguite il governatore ha ricordato la sesta vasca di Bellolampo a Palermo e i due impianti già aperti a Gela e Enna e ha annunciato che sarà attivo anche quello di Melilli dopo il superamento del problema legato alla compatibilità con il Piano paesaggistico.

Tra i lavori annunciati, finanziati con 147 milioni di euro, Musumeci ha citato la settima vasca di Bellolampo, con una capienza di 700mila metri cubi, e nuovi impianti a Castellana Sicula, Vittoria, Castel Termini, Trapani Nord e Sud, Ravanusa, Sciacca, Castelvetrano e Calatafimi Segesta.

Nel sistema dei rifiuti in Sicilia “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio”. Lo afferma ancora il governatore Nello Musumeci sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle pressioni esterne ed è impermeabile”.

Ma che l’obiettivo della Regione nel settore impianti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è di “arrivare al 60% al pubblico e al 40% ai privati, che adesso tratta il 70% dei rifiuti nell’Isola”. Con gli interventi attuati, ricorda, la “differenziata è passata dal 16% a oltre il 40%, nonostante a Catania e Palermo sia intorno al 16-17%”.

“Questo – aggiunge il governatore – significa che negli impianti privati arrivano meno rifiuti, grazie all’azione dei sindaci e a ordinanze restrittive emesse dalla Regione. Fermo restando che i nostri compito sono vigilanza e pianificazione, mentre spettano ai Comuni la raccolta e lo smaltimento”.

“Abbiamo commissariato la Società servizi rifiuti della Sicilia orientale – ricorda il presidente della Regione – e stiamo trovando collaborazione. Stiamo lavorando per i Centri comunali di raccolta che saranno finanziati con 25 milioni di euro”.

Intanto, rivendica Musumeci, il suo governo regionale ha “evitato di mandare all’estero un solo chilogrammo di spazzatura, come previsto dal piano del governo nazionale nel dicembre 2017, i cui costi sarebbero stati pagati dai cittadini”. E sottolinea come “Roma, governata dal M5s, manda fuori regione 200mila tonnellate di rifiuti l’anno, ma la città rimane sommersa dalla spazzatura”.

E ancora: “E’ stata una follia autorizzare un impianto vicino a due centri abitati anche se all’epoca la legge non imponeva vincoli”, così si è espresso il governatore in merito alle discariche dell’Oikos di Misterbianco e Motta
Sant’Anastasia.

Il presidente in conferenza stampa ha ricostruito il percorso che ha portato l’estate scorsa alla proroga per la gestione dell’impianto per altri dieci anni, fino al 2024, senza l’aumento della cubatura e soltanto per il rifiuto secco.

“Abbiamo costituito – ha spiegato Musumeci – un gruppo ristretto per approfondire il tema Oikos che si e’ insediato il 16 agosto e che e’ arrivato a due conclusioni. La prima e’ la necessita’ di rivolgerci all’Anac per verificare la condotta illecita accertata dalla magistratura che comporta misure straordinarie nella gestione se c’e’ un rischio corruttivo. La seconda conclusione e’ che al di la’ dei pareri tecnici e dirigenziali, la distanza ravvicinata dai centri abitati non puo’ tollerare un ulteriore utilizzo dell’impianto”.

Il governatore ha annunciato che “in autotutela e’ stato avviato un procedimento di revisione della Valutazione di impatto ambientale e un monitoraggio da parte dell’Arpa sulle misure olfattometriche che sara’ concluso entro febbraio”..

Sui termovalorizzatori ha detto: “Non ho pregiudizio alcuno, ne sono previsti due nelle osservazioni del ministero dell’Ambiente, se ce li chiedono li prevederemo”.

Poi Musumeci ha parlato delle vicende più recenti: “Gli approfondimenti della magistratura sono garanzia per tutti, anche per il presidente della regione e per il governo, ma il coinvolgimento e’ cosa diversa. L’assessore Alberto Pierobon gode della mia incondizionata fiducia politica. Arata non ha ottenuto alcunche’ da questo governo, nonostante i suoi propositi iniziali e questa e’ la migliore delle garanzie”.

L’assessore all’Energia, Alberto Pierobon, la prossima settimana sarà sentito, come persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sul piano dei rifiuti regionale.

Articoli correlati