Sarà protesta domani a Catania dove scenderanno in piazza i lavoratori delle marinerie siciliane che nei giorni scorsi, con una nota dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno proclamato lo stato di agitazione.

I pescatori, in una comunicato di Confcooperative- Federpesca, segnalano di essere allo stremo ed hanno elencato le ragioni della contestazione.

Chiedono, nello specifico, la revisione dei sistemi sanzionatori, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali (CIGS) e l’immediata ripartenza alla Camera dei Deputati del “testo unificato in materia di pesca”.

Fra le altre istanze anche la revisione generale del regolamento riguardante i limiti imposti alla navigazione per le imbarcazioni che effettuano la pesca costiera artigianale entro le 40 miglia, ma contestano anche l’eventuale introduzione di un sistema di quote per il pesce spada, che metterebbe in ginocchio “la nostra flotta che vale il 50% dell’intera produzione del Mediterraneo”.

I pescatori hanno pure segnalato la necessità di rimettere in gioco il sistema di ripartizione delle quota tonno a partire dalla stagione 2017 assegnando prioritariamente al sistema quota non divisa l’eventuale ulteriore incremento del contingente italiano rispetto a quanto previsto dalla Raccomandazione International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas (Iccat) 14-04 “in modo che la pesca artigianale abbia la possibilità di sfruttare una risorsa non più in crisi da alcuni anni”.

Infine Confcooperative- Federpesca chiede di provvedere attraverso una intesa con le Organizzazioni di rappresentanza della pesca sportiva e ricreativa le norme sull’uso di determinati attrezzi in linea con i pareri espressi in più occasioni dal Consiglio Consultivo Regionale per il Mediterraneo (Medac).