• Know how scommesse online a nipote Messina Denaro
  • I clan a scuola di scommesse online
  • Contatti tra Francesco Guttadauro e l’organizzazione

I fratelli Placenti avrebbero fornito il know – how nell’organizzazione dei sistemi di giochi e scommesse clandestine on line anche a Francesco Guttadauro, il nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro. Lo hanno detto gli investigatori della Guardia di finanza durante la conferenza stampa a Catania in merito all’operazione ‘Doppio gioco”. Questa mattina, nell’ambito di articolate attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, il la Guardia di finanza di Catania, ha dato esecuzione a un’ordinanza del Gip di Catania nei confronti di 23 soggetti, tutti indagati, a vario titolo, per esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, auto riciclaggio, condotte aggravate dalla finalità di favorire gli interessi dell’associazione di tipo mafioso “Santapaola-Ercolano”.

I clan a scuola di scommesse online

Quello che emerge dalle indagini è che sono stati accertati contratti tra i due fratelli e Guttadauro a seguito dei quali vi sarebbe stata anche una espansione delle attività di giochi e scommesse anche nella Sicilia Occidentale gestita dalla mafia. In particolare i Placenti avrebbero fornito a queste organizzazioni quali erano le metodologie per mettere in piedi l’attività economica. Durante le indagini sfociate nell’operazione sono state raccolte informazioni da parte di collaboratori di giustizia e atti di altre investigazioni svolte da altre Procure.

Indagine sorella dell’operazione Revolution bet

Da alcune intercettazioni raccolte in altri procedimenti penali sono stati monitorati contatti tra Francesco Guttadauro, che in quel momento non aveva avviato una attività imprenditoriale nel mondo delle scommesse e che si sarebbe rivolto ai due fratelli dopo aver saputo che erano in possesso della metodologia per svolgere l’ attività imprenditoriale. L’operazione ‘Doppio gioco’ – hanno sottolineato gli investigatori in conferenza stampa – è da considerarsi gemella dell’operazione ‘Revolution bet’, nella quale furono coinvolti i fratelli Placenti e con la quale nel 2018 fu smantellata una rete criminale di stampo mafioso che si interessava delle scommesse online.

I nomi degli indagati

Sono 12 persone che sono state rinchiuse in carcere nell’operazione della Guardia di Finanza e del Gico denominata ‘Doppio gioco’. Due quelle poste agli arresti domiciliari. Per altre nove è scattata una misura interdittiva dell’attività imprenditoriale e di qualsiasi attività lavorativa, anche impiegatizia, nell’ambito del mondo lavorativo che ruota intorno elle scommesse. A tutti viene contestata l’appartenenza al clan Santapaola-Ercolano.

In carcere sono finiti i fratelli Carmelo e Giuseppe Gabriele Placenti, rispettivamente di 47 e 34 anni, Cristian Di Mauro, di 28, Carmelo Rosario Raspante, di 61, Francesco Catacchio, di 41, Corrado Casto, di 63, Graziella Barberi, di 46, Antonino Agatino Epaminonda, di 54, Salvatore Sparacio, di 46, Giuseppe Boscarino, di 42, Paolo Ranmpino, di 37, e Ignazio Russo, di 55. Agli arresti domiciliari sono stati posti Gino Pennetta, di 44 anni, m e Antonio Di Marzo, di 49. L’interdizione dell’attività imprenditoriale è scattata per Alessandro Cammarata, di 42 anni, Francesco e Giuseppe Cocimano, rispettivamente di 36 e 46, Marco Daidone, di 48, Federico Di Cio, di 44, Angelo Fabio Mazzerbo, di 43, Salvatore Spinali, di 60, Alfredo Valenti , di 34, Leonardo Zappalà, di 60.

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