Legambiente Catania, con una nota inviata a tutti gli enti competenti, ha espresso la propria ferma opposizione nei confronti delle autorizzazioni rilasciate dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto e dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente con le quali è stato consentito che parte della spiaggia (e dello specchio di mare antistante) di Praiola sia interessata da lavori per il trasporto di massi necessari ai lavori di sistemazione e consolidamento del costone roccioso posto ad est di strutture immobiliari private situate a Pozzillo.

In tal modo parte della spiaggia di Praiola sta diventando un’area di cantiere dove si stanno scaricando e movimentando enormi massi che devono essere caricati su un moto pontone di significative dimensioni.

La spiaggia di Praiola è inserita in un contesto paesaggistico e naturalistico di eccezionale interesse, situata alla base del “Chiancone”, spettacolare falesia di natura alluvionale. L’area, inoltre, proprio per la sua vulnerabilità e il suo rilevante interesse, è stata sottoposta in passato a vincolo di immodificabilità.

Appare inspiegabile e grave che l’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto e l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente abbiano potuto autorizzare la devastazione di parte della spiaggia di Praiola per consentire la realizzazione di lavori (certamente discutibili e sui quali Legambiente effettuerà i necessari accertamenti) da parte di privati; tale scelta risulta ancora più incomprensibile se si considera che sono presenti porti o altri approdi alternativi dove possono essere caricati i massi necessari ai lavori.

A tal proposito lo stesso Sindaco di Riposto ha lamentato la mancata concertazione con l’ente comunale e la necessità, in futuro, di utilizzare l’area portuale di Pozzillo o quella di Stazzo piuttosto che la spiaggia di Praiola.

Non va trascurato che l’esecuzione dei lavori determinerà la sospensione della balneazione e di qualunque altra attività legata alla fruizione del mare.

Legambiente ha inoltre evidenziato che non è noto se l’intervento nella spiaggia di Praiola sia stato autorizzato sotto l’aspetto paesaggistico e ambientale dalla competente Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali.

Legambiente ha pertanto chiesto sia al Capo del Circondario Marittimo Comandante del Porto di Riposto e all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente di revocare le proprie ordinanze e disporre l’immediato ripristino dello stato dei luoghi.