Il ministero dello Sviluppo Economico ha accolto la richiesta sindacale di un tavolo di confronto sulla vertenza dei lavoratori del Cara di Mineo. Lo rende noto la Uil dopo un presidio di protesta davanti la prefettura del capoluogo etneo sottolineando che nella vertenza “dovrà essere assicurata priorità alla ricollocazione” delle persone occupate nel Centro accoglienza richiedenti asilo.

Il sindacato ha anche “proposto un confronto ai vertici della società Pizzarotti, proprietaria del Residence degli Aranci, per individuare soluzioni di riconversione produttiva dell’area”. Durante il presidio è stato risollecitato il saldo degli stipendi arretrati per il personale impegnato nel centro di accoglienza. La Prefettura, rende noto la Uil, ha “garantito l’imminente pagamento delle spettanze”.

“La politica – sollecita la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli – individui rimedi ai guasti provocati, nella consapevolezza che non si può aggravare la condizione di un territorio già pesantemente segnato dalla crisi e penalizzato dalle tante, troppe, opportunità negate”. Attualmente, secondo le stime della Uil, sono 589 gli ospiti del centro d’accoglienza richiedenti asilo. Sono assistiti da 41 addetti alla cucina e 37 pulizieri, un direttore, 5 addetti amministrativi, 5 coordinatori, 3 insegnanti, 29 operatori di base più 10 a tempo determinato, 5 psicologi più 4 a partita iva, 11 mediatori culturali, 5 assistenti sociali e 6 operatori legali. A loro vanno aggiunti i lavoratori dell’indotto.

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