Il territorio di Siracusa è vittima del dimensionamento scolastico. Un tema più volte affrontato da Michele Mangiafico, leader del movimento “Civico 4”, il quale adesso chiede le dimensioni di Teresella Celesti, assessore alle Politiche scolastiche.
Il motivo non è legato solo ed esclusivamente al dimensionamento, ma anche al mancato avvio della refezione scolastica nonostante la scuola sia cominciata già da settimane.
Ma, una cosa per volta. Per quanto riguarda il discorso degli accorpamenti, Mangiafico punta il dito contro l’Amministrazione comunale che, a suo dire, non avrebbe saputo giocare le giuste carte per evitare il dimensionamento.
“Quello che sta accadendo nella città di Siracusa è l’affermarsi strisciante di un piano di (ri)-dimensionamento scolastico del territorio – dichiara Michele Mangiafico – L’Amministrazione comunale sta subendo senza reagire il forcing che vede il comune di Melilli, distante venti chilometri dai due plessi di Città Giardino, pretendere che i due plessi scolastici di Città Giardino, limitrofi a Belvedere, vengano sottratti al XII istituto comprensivo “Vitaliano Brancati” e attribuiti al I istituto comprensivo di Melilli. Il primo scenderebbe così sotto i 600 alunni, mentre il secondo raggiungerebbe quota 1300”.
Un’iniziativa insensata sulla quale l’Amministrazione non metterebbe bocca, secondo “Civico 4”, solo per non avere attriti (anche politici) con il vicino Comune di Melilli.
Eppure se le cose restassero così Melilli “strapperebbe un plesso in città a qualche istituto destinato a fare da agnello sacrificale per unirlo al “Brancati” e consentirgli di “vivacchiare” numericamente ancora per un anno. – spiega il leader del movimento – In questo contesto, è inopportuno che l’attuale provveditore pro-tempore, che ricopre l’incarico provenendo dal ruolo di dirigente del comprensivo di Melilli, sia allo stesso tempo protagonista dei processi decisionali che porterebbero il comprensivo di Melilli ad aumentare a dismisura il numero dei propri alunni. Ne chiediamo le immediate dimissioni dall’incarico.”
E poi c’è il grande capitolo delle scuole di frontiera affrontato più volte da Mangiafico, che ha anche incontrato e parlato con dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie degli alunni.
“Una mattanza frutto di una determina dirigenziale del 2019 – dice Mangiafico – con la quale l’Amministrazione comunale consentì che le scuole, in variante alla destinazione d’uso dei locali assegnati, trasformassero in aule anche locali che non erano originariamente adibiti ad aule, permettendo agli istituti “più richiesti” di fare ulteriori iscrizioni, lasciando che gli istituti di “periferia” si svuotassero in barba al principio di territorialità e generando le crisi del “Verga”, del “Chindemi” e della “Martoglio”, oggi impegnate in una guerra tra i poveri, frutto delle responsabilità politiche e amministrative della classe dirigente che governa la città da quasi sei anni”.
A tal proposito Mangiafico reputa “imbarazzante” l’intervista rilasciata dall’attuale assessore alle Politiche scolastiche, Teresella Celesti, a un’emittente locale nella quale ha affermato: “che si tratti di scelte dolorose non credo proprio, si tratta di scelte utili alla collettività, perché realizzano una unitarietà di offerta formativa che privilegia un’idea nuova di scuola non ghettizzante, che si offre ai più senza pregiudizi di background socio economico culturale; mi riferisco in particolar modo alla suggerita razionalizzazione del Martoglio e del Chindemi, che accorpate a scuole notoriamente “normali”, avranno chiaramente per la contaminazione l’opportunità di normalizzarsi”.
Dichiarazioni inappropriate secondo Mangiafico che, accompagnate al disservizio della mensa scolastica, portano “Civico 4” a chiedere le dimissioni di Celesti “colpevole di avere etichettato due scuole di frontiera additandole come scuole che oggi non sono “normali” e contribuendo inevitabilmente ad acuire le già gravi difficoltà che queste scuole vivono a causa delle politiche scolastiche che l’Amministrazione comunale ha messo in campo negli anni passati e per l’assenza di adeguate politiche di inclusione sociale e controllo del territorio in queste zone delicate della città”.
Sul servizio di refezione scolastica, non ancora partito, Mangiafico si limita a un “l’avevamo detto”.
Lo scorso primo settembre, in una nota, “Civico 4” ripercorreva l’iter che ha portato l’Anac a bacchettare l’Amministrazione “che pretendeva di offrire il pasto ai bimbi a un costo di 4,40 euro, giudicato di molto inferiore al criterio ambientale minimo, che ha dichiarato essere oggi di 5,50 euro”, si legge nel documento.
Ma le dimissioni dell’assessore Celesti “sono opportune- secondo Mangiafico – anche alla luce dell’altra partita che si gioca sul piano delle scuole di grado superiore e che vede l’istituto “Insolera” in predicato di essere soppresso, in assenza di una rimodulazione che consenta a questo istituto di superiore la soglia minima prevista dalla norma per l’autonomia. Soglia che verrebbe superata se la porzione del “geometra” Iuvara che tempo addietro è stata collegata al liceo scientifico “Einaudi”, di cui l’assessore resta dirigente scolastico, venisse oggi accorpata all’Insolera, passaggio logico, razionale e naturale, ma che rischia di trovare resistenze sul piano dei processi decisionali finché l’assessore al ramo del Comune di Siracusa resta nella doppia veste di soggetto anche coinvolto dal (ri)-dimensionamento delle scuole del territorio cittadino”.
“Infine, registriamo da una settimana e senza alcuna iniziativa concreta da parte dell’Amministrazione comunale lo “sciopero” dei genitori degli alunni del plesso di via della Madonna a Cassibile, dove da lunedì gli alunni non entrano a scuola. – e poi conclude – Avevamo denunciato a settembre l’assenza di adeguamento sismico e i ritardi colpevoli dell’attività di demolizione e ricostruzione attesa da tempo. Ricordiamo all’opinione pubblica che il 12/05/2022 la ditta incaricata della progettazione dei lavori di adeguamento sismico il 20/12/2021 (due anni fa!) ha comunicato all’Amministrazione comunale che fosse più efficace ed economica la soluzione progettuale della demolizione e ricostruzione e che l’Amministrazione comunale ha impiegato un anno (determina dirigenziale 1728 del 20/04/2023) solo per cambiare la denominazione dell’incarico progettuale e che dopo due anni e tanti bimbi ospitati in questa scuola, l’Amministrazione comunale non ha ancora in mano neanche il progetto dei lavori di demolizione e ricostruzione. Quale soluzione intende intraprendere adesso?”
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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