“Ringraziamo il procuratore della repubblica Gabriele Paci per il giudizio positivo espresso nei confronti della Polizia Penitenziaria di Trapani, ma ora il Dap ha il dovere di intervenire sulle carenze accertate dalla Procura”. E’ quanto dichiara Gioacchino Veneziano segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria Sicilia. “L’arresto dei soggetti ex appartenenti non deve scalfire la fiducia dei cittadini, perché la quasi totalità dei poliziotti penitenziari indossano l’uniforme con l’integrità morale, la correttezza e la linearità nei comportamenti come previsto da leggi e regolamenti, e l’impiego nell’operazione “Alcatraz” del N.I.R della Polizia Penitenziaria è la conferma che la Magistratura ha ritenuto affidabile la Polizia Penitenziaria anche in una indagine interna. Non può passare inosservato il messaggio del Procuratore della Repubblica di Trapani Gabriele Paci sulle falle nell’apparato di sicurezza ed organizzativo al Pietro Cerulli, circostanze segnalate negli anni dalla Uilpa polizia penitenziaria all’amministrazione, e ci riferiamo alla mancata predisposizione di sistemi antintrusione, ovvero di telecamere per tutto il perimetro della cinta, oppure alla recinzione da anni mancante, ovvero alla gravissima carenza dell’organico di Polizia, addirittura senza un Direttore da oltre due anni. Fermo restando le responsabilità degli indagati ex poliziotti penitenziari, – conclude il segretario– l’amministrazione ha il dovere di colmare la carenza di oltre 50 unità di Polizia Penitenziaria, per evitare che con appena 70 poliziotti ripartiti nei tre o quattro turni, possano essere controllati i 514 detenuti presenti (di cui quasi 100 in regime di A.S) da una dozzina operatori di Polizia Penitenziaria, e senza altri ritardi bisogna dotare il carcere di apparati per individuare i droni, e deve essere predisposta una pattuglia esterna, e senza indugi si deve ripristinare la recinzione dell’intercinta per elevare i livelli di sicurezza del carcere di Trapani, come auspicato dal procuratore”.
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