Ancora troppi ritardi per ricevere gli esiti dei tamponi in provincia di Enna. A tal proposito, ho appena inviato una nota ufficiale al presidente della Regione e all’assessore della Salute e, per conoscenza, al commissario straordinario del Libero consorzio di Enna e al direttore generale dell’Asp, ponendo alla loro attenzione la situazione in essere, con l’auspicio di rendere ancora più efficiente la gestione della problematica e quindi dell’emergenza, ma soprattutto così da dare risposte certe a oltre mille persone, alcune di queste in isolamento anche da più di tre settimane, prima in attesa di fare il test del tampone e oggi in attesa degli esiti”.

Lo dice il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Giarrizzo.

Prosegue il deputato: “Nel frattempo, apprendo da organi di stampa che il ritardo nell’effettuazione e nell’esito dei tamponi è diventato oggetto di una inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura che ha istituito un pool di magistrati per coordinare le indagini sull’emergenza Covid-19 nel proprio territorio di competenza.

Secondo i dati forniti dall’Asp di Enna, al 16 aprile sono 1246 i tamponi da processare relativi alla popolazione in tutta provincia, a fronte di 301 positivi e 2748 tamponi effettuati. Numeri importanti, nonostante l’Asp, già il 10 aprile, dichiarava a mezzo stampa che entro 5 giorni avrebbero fornito gli esiti dei tamponi già effettuati. Per la giornata di ieri, invece, i dati non sono ancora rilevabili”.

E ancora: “Si calcola, dunque, un ritardo di oltre 20 giorni, nonostante sia stato aperto un laboratorio per i tamponi all’ospedale Chiello di Piazza Armerina e la nota della direzione dell’Asp del 10 aprile che faceva presente la convenzione con quattro laboratori di Catania che permetterebbe di processare almeno 250 tamponi al giorno circa”.

“Intanto, – conclude il deputato – sulla sanità ennese pesano diverse inchieste della Procura di Enna: quella per epidemia colposa, relativa al trasferimento di una paziente positiva, alla quale però non è stato fatto alcun tampone, dall’ospedale Umberto I di Enna al Chiello di Piazza Armerina, dove poi la donna è morta; presunte negligenze del personale sanitario nella gestione dell’emergenza: esposto presentato dagli operatori del pronto soccorso, costretti nella prima fase della pandemia a lavorare senza dispositivi di sicurezza; e il fascicolo, per epidemia colposa e omicidio colposo, aperto per il caso da emergenza Covid-19 all’Oasi di Troina”.

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