Paese che vai usanza che trovi” recita un famoso detto, e noi, oggi che è giovedì grasso, giorno in cui ufficialmente inizia il Carnevale, siamo andati a Catania a sbirciare nelle case per vedere cosa si prepara per il pranzo di oggi.

A farci strada la scia del  profumo intenso della passata di  pomodoro messa a cuocere sul fornello che ci guida, come la stella Cometa,  alla scoperta del piatto forte di questa prima giornata carnascialesca: la pasta “che’ cincu puttusa”, immancabile sui deschi dei catanesi in questo giorno di festa.

Il mese di febbraio è, sicuramente, uno dei periodi più intensi e sentiti per i catanesi. Innanzitutto poiché inizia con i tre giorni dedicati ai festeggiamenti della patrona Sant’ Agata, in onore della quale l’intera città si mobilita in un susseguirsi incessante di eventi religiosi e non. A seguire, il Carnevale, molto sentito soprattutto ad Acireale, colora le vie della città, come avviene in tutta la Sicilia, di coriandoli e stelle filanti di mille colori.

Gli stessi colori che i catanesi, e i siciliani in genere, amano portare in tavola preparando dei manicaretti che sono una vera e propria gioia per la vista prima ancora che per il palato. In particolare se c’è un piatto che proprio non può mancare sulla tavola catanese nel periodo di Carnevale è la  “pasta che’ cincu puttusa”.
Il nome in dialetto catanese significa “pasta con i cinque buchi”. Si tratta di un formato particolare di pasta, non sempre facile da reperire, caratterizzato dalla sezione a forma di “fiore” costituita da un grosso maccherone centrale attorniato da quattro laterali di diametro inferiore. La consistenza piuttosto “callosa” della pasta, aiuta a trattenere il condimento che, soprattutto in questo giorno, è  ricco di diversi ingredienti che lo rendono sontuoso proprio come il Carnevale.

La scelta di questo particolare formato non è affatto casuale poiché i cinque buchi della pasta in realtà si ricollegano alla festa del Carnevale che, essendo per antonomasia la festa dell’esagerazione,  si traduce in tavola con un tipo di pasta anch’esso, a sua volta, esagerato per poi lasciare spazio al  periodo di digiuno osservato durante la successiva Quaresima.

Altrettanto esagerato è il ricco condimento che contraddistingue il sugo preparato in questo giorno, la cui ricetta si tramanda  di generazione in generazione. La salsa di pomodoro infatti,  oltre agli ingredienti base, viene arricchita dalla presenza di costate, puntine di maiale e salsiccia.
Questo tipo di pasta così particolare è reperibile al supermercato durante questo  periodo  ma esistono anche pastifici a Catania che si dedicano alla preparazione della pasta fresca con questo formato. In alternativa può essere ordinato online .

Di seguito troverete la ricetta per preparare questa pasta del tipica del giovedì grasso catanese.

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