• Verrà presentato il 31 luglio il progetto per la realizzazione dell’aeroporto Valle del Niceto, nel Messinese
  • Lo annuncia Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi
  • Pinsone parla della “miopia delle istituzioni” e dei vantaggi che lo scalo potrebbe apportare alla Sicilia

“L’Aeroporto ‘Valle del Niceto’ potrebbe diventare realtà già entro due anni.
Oggi finalmente esistono le delibere dei comuni di San Giorgio Monforte, Pace del Mela e San Pier Niceto che si impegnano a mettere a disposizione il sito, esiste l’impegno del governo maltese ad utilizzare lo scalo con Air Malta ed esistono, soprattutto, i fondi privati messi a disposizione da una holding”, dichiara Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi.

Se ne parla da tanti anni

Prosegue Pinsone: “Di questo aeroporto si parla da decenni, ma le deputazioni messinesi che si sono susseguite non hanno mai trovato conveniente realizzarlo.
Eppure, quasi 627 mila persone residenti nella provincia di Messina, già tagliate fuori dalla zoppicante rete di trasporti siciliana, devono fare i conti anche con i problemi dell’Aeroporto di Catania, che spesso viene chiuso a causa della cenere proveniente dall’Etna”.

Lo scalo messinese ed i vantaggi per l’indotto economico

Aggiunge ancora Pinsone: “Da tempo, Vox Populi, insieme ai delegati del governo maltese e ai sindaci del comprensorio, lavora perché venga realizzato lo scalo messinese, che servirebbe molti più che i 108 comuni della provincia e svilupperebbe un indotto che riguarderebbe tutti i comparti economici siciliani.
Abbiamo messo insieme investitori, volontà politica del territorio, i primi fruitori internazionali: ora non potranno esserci più scuse istituzionali”.

La presentazione del progetto il 31 luglio

Sabato 31 luglio il progetto dell’aeroporto ‘Valle del Niceto’ verrà presentato ufficialmente alla stampa. “Naturalmente, – conclude la presidente di Vox Populi – inviteremo il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e i vertici di ENAC, che ci auguriamo siano meno sordi e miopi di quanti li hanno preceduti. In caso contrario, dovranno risponderne ai siciliani”.

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