Prime indiscrezioni sull’opera Monumentale di Arte Pubblica che sarà realizzata da Danilo Bucchi nel molo del porto di Giardini Naxos in provincia di Messina.

Il tema scelto per la nona edizione di Emergence Festival è “l’integrazione e la fratellanza tra i popoli”. Il Festival Internazionale di Interventi Urbani che vede il patrocinio del Comune di Giardini Naxos è un progetto dell’Associazione Culturale Emergence guidata da Giuseppe Stagnitta.

L’idea è quella di realizzare un intervento site specific di Arte Pubblica dell’artista Danilo Bucchi, una riflessione pittorica sul tema dell’integrazione e della fratellanza tra popoli, che esprime un’idea originale di apertura e che vede l’immigrazione non come problema ma come necessità dell’uomo, in quanto bipede, inevitabilmente spinto da una pulsione verso la mobilità alla ricerca di mondi migliori.

Il progetto vuole trasformare l’Eco Mostro, molo che deturpa l’ambiente estetico della bellissima baia, in un vero e proprio Monumento del XXI secolo, attraverso un fare contemporaneo basato sull’idea del riciclo, in questo caso di una struttura pubblica che continuerà ad essere utilizzata come molo di approdo per le barche, facendolo rivivere come opera d’arte: monumento che diventerà un simbolo rappresentativo della famosa cittadina turistica siciliana, comunicando un messaggio identitario di apertura verso i popoli del Mediterraneo e del mondo intero.

Danilo Bucchi interagirà con l’opera già esistente realizzata da Boris Hoppek nel 2017 durante il G7 di Taormina, il suo “Negritos” che rappresenta uno schiavo di colore, sua protesta artistica sulla situazione drammatica degli immigrati clandestini del continente africano. L’intervento di Bucchi ha l’ambizione di creare un racconto narrativo, attraverso i suoi personaggi rappresentativi del suo lavoro segnico che tenteranno di salvare questo personaggio/icona di colore. L’inizio lavori è previsto lunedì 28 ottobre.

Danilo Bucchi compie i suoi studi a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti concentrandosi sulle tecniche del disegno, della pittura e della fotografia. L’artista dimostra fin dagli esordi una severa determinazione nel radicare il suo linguaggio in un universo di segni che rimanda alla tradizione dell’astrazione europea delle prime avanguardie, con l’ausilio di tecniche e supporti fortemente tecnologici. Comincia ad esporre nel 2003, partecipando a mostre internazionali in città come Bucarest (Palazzo del Parlamento 2016) Sofia (SAMCA 2016) Bulgaria (City Art Gallery di Varna 2014) Costanza (Museo di Archeologia 2014) Singapore (Partners & Mucciaccia Gallery 2013), Atene (True Lies_Copelouzos Art Museum_2012) New York (MET Metropolitan Museum of Art 2010), Pechino (798 art discrict 2008) e Il Cairo (10°Binneale Internazionale, 2006), Parigi (Istituto di Cultura Italiano, 2007), Buenos Aires (Museo d’Arte Contemporanea di Buenos Aires, 2005), Baku (Ambasciata d’Italia, 2004) e Amsterdam (Supper Club, 2003).

Tra le principali mostre personali si ricordano quelle a: Contemporary Art Society (2008, Roma); Museo del Risorgimento (2011, Bologna); Palazzo Collicola Arti Visive (2011, Spoleto); Museo Laboratorio Arte Contemporanea (2011, Roma); Galleria Poggiali e Forconi (2015, Firenze); Galleria Il Ponte Contemporanea (2016, Roma). Tra il 2014 e il 2015 Danilo Bucchi è invitato a realizzare tre grandi progetti di riqualificazione urbana: Il paese dei balocchi (2014 Roma) l’opera permanente presente al MAAM; Assolo (2015, Roma) per Big City Life a Tor Marancia con il quale partecipa poi alla Biennale di Venezia (15° Mostra di Architettura Padiglione Italia); Minotauro (2015, Catania) per Emergenze Festival. Il 2017 è segnato dalla mostra personale Lunar Black al MACRO di Roma, a cura di Achille Bonito Oliva; nel 2018 entra nella prestigiosa collezione permanente della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma con l’opera “LIQUID”.

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