Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Vulcano nelle Eolie, in questo periodo impegnati tra le varie attività di prevenzione e contrasto dei reati nei controlli delle aree di macchia mediterranea presenti nell’isola, hanno denunciato due persone ritenute responsabili del reato in concorso di incendio boschivo.

In particolare, i militari dell’Arma, intervenuti in occasione del vasto incendio avvenuto il 27 luglio scorso sull’Isola e che aveva interessato diverse decine di ettari di terreno di vari fondi nella località di Gelso, hanno condotto immediate indagini che, mediante escussioni testimoniali e sopralluoghi, hanno permesso di individuare due turisti, quali possibili responsabili.

Le due persone, in vacanza sull’isola, avrebbero infatti provocato l’accensione delle fiamme iniziali, da cui poi sarebbe scaturito l’incendio propagatosi nel territorio. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, i due, mentre viaggiavano a bordo di un ciclomotore, dopo essersi accorti che un lembo del loro telo da mare, posto sulla sella ed a contatto con il motore sottostante, aveva preso fuoco, se ne sarebbero liberati lasciandolo sul bordo della strada, mentre bruciava ed interessava la vegetazione circostante. A quel punto, si sarebbero allontanati senza allertare i soccorsi, presumibilmente al fine di evitare responsabilità dell’accaduto.

L’incendio, sebbene non avesse provocato feriti, aveva interessato diverse decine di ettari di vegetazione andati in fumo. I due turisti sono stati denunciati alla Procura di Barcellona di Pozzo di Gotto, diretta da Giuseppe Verzera.

Indagini dei carabinieri su incendio boschivo a Barcellona

Nel corso della mattinata, i carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno effettuato, su delega della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, diversi sopralluoghi tecnici nell’area boschiva e montana nella parte più alta della città del Longano, precisamente in località Femminamorta dove, il 25 Luglio scorso, si è verificato un vasto incendio boschivo che, oltre a lambire i ripetitori di telefonia mobile, ha anche messo in serio pericolo le abitazioni circostanti.

Sul campo, sono intervenuti anche i carabinieri specialisti del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Catania, i quali nell’ambito dello svolgimento dei sopralluoghi, hanno utilizzato anche un drone, strumento utile per la raccolta di informazioni sull’estensione e sulle modalità di propagazione dell’incendio. I Carabinieri Forestali, in particolare, hanno effettuato l’analisi delle tracce, tramite il metodo dell’evidenze fisiche, volto a risalire al percorso del fuoco.

Tutte le attività sono state svolte con il prezioso supporto aereo del 12° nucleo elicotteri dell’Arma. I rilievi tecnici sono stati svolti allo scopo di acquisire elementi utili allo sviluppo delle indagini.