La procura di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese ha disposto il dissequestro e la restituzione al CAS dei cavalcavia 18, 19 e 23, sulla A20. Ne dà notizia Autostrade Siciliane.

Si tratta di un primo miglioramento del complesso e fragile sistema di viabilità della  zona tirrenica della provincia di Messina. Sul tema nel luglio scorso era intervenuto anche l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, per sollecitare la concessionaria ad ultimare le lavorazioni in corso.

“Esplosione” del viadotto, autostrada chiusa per rimuovere i detriti

Ad inizio agosto è stato demolito il vecchio viadotto Ritiro dall’autostrada nel Messinese che letteralmente è stato fatto esplodere con delle micro cariche. L’impresa Toto Costruzioni Generali prosegue nei lavori di ammodernamento dell’arteria con l’abbattimento controllato dell’ultimo impalcato della vecchia struttura. Un tratto di strada di circa 45 metri in prossimità dello svincolo di Giostra.

L’operazione odierna si è completata nel giro di pochi minuti. Rimossi i detriti dai tratti sottostanti il punto della detonazione, avvenuta con le microcariche posizionate dai tecnici specializzati di Nitrex. E’ stato quindi possibile subito dopo riaprire al traffico l’autostrada nei tempi prestabiliti. Dopo l’estate si procederà con l’avvio delle fasi di varo dei nuovi impalcati.

Priorità eccezionale per governance di Autostrade Siciliane

Dal proprio insediamento la governance di Autostrade Siciliane ha riconosciuto ai lavori per la realizzazione del nuovo viadotto Ritiro una priorità eccezionale. Ciò in funzione dell’enorme importanza che lo snodo viario rappresenta per tutto il territorio. In tal senso già dallo scorso anno ha da subito impresso un deciso impulso alla sua realizzazione, dopo un’attesa decennale, monitorando in modo costante ogni fase di lavorazione.

Viadotto Ritiro tra opere più complesse

Secondo Autostrade siciliane questo specifico viadotto rappresenta una tra le opere più complesse e imponenti attive in Italia, del valore complessivo di quasi 60 milioni di euro. Il progetto prevede il suo adeguamento statico e il miglioramento sismico con la completa demolizione e ricostruzione degli impalcati. Al termine dei lavori, il viadotto sarà composto da due distinte carreggiate, strutturalmente indipendenti, della lunghezza rispettivamente di 924,10 metri con 22 campate (carreggiata destra direzione Palermo, aperta oggi) e di 866,77 metri e 20 campate (carreggiata sinistra).