Quattro corse al giorno (andata e ritorno) da Villa San Giovanni e altrettante da Reggio Calabria per Messina, negli orari più indicati per favorire gli spostamenti dei lavoratori pendolari. Lo chiarisce il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una nota inviata al ministero dei Trasporti e alle società di navigazione in servizio nello Stretto.

La precisazione si è resa necessaria per interpretare al meglio il contenuto del comma 3 dell’articolo 2 del decreto ministeriale di ieri che ha disposto un’ulteriore limitazione del traffico passeggeri da e verso l’Isola.

Proprio sul tema era arrivata un forte presa di posizione da parte del sindaco di Messina Cateno De Luca che aveva un denunciato un rischio caos agli imbarcaderi: “Come avevo previsto sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina. Paradigmatico il caso di una dottoressa che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto. Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del Ministero dei Trasporti, era ampiamente prevedibile, già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni. Chiarisco che la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio. Ma contesto e rifuggo da provvedimenti insulsi, adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti”.