Tutto nuovamente in discussione. Il contenuto dell’ordinanza del Cga, depositata in data odierna, conferma le indiscrezioni diffuse dopo l’udienza del 23 novembre scorso e dispone un’istruttoria. Luigi Genovese, infatti, sulla scorta di presunte irregolarità presenti nei verbali di 33 sezioni delle 776 presenti nella provincia di Messina, aveva chiesto di riesaminare i verbali e di correggere l’attribuzione dei voti delle ultime elezioni regionali, in quanto gli errori sarebbero stati determinanti per l’assegnazione dei seggi.

Il Cga, contrariamente alla decisione del Tar Palermo, che aveva dichiarato l’inammissibilità del ricorso di Luigi Genovese, ha ritenuto indispensabile, in relazione ad alcuni dati contrastanti ed inconciliabili rappresentati nei verbali sezionali, “ ….accertare quale di essi è quello corretto e quale invece no, onde poterne trarre le debite conseguenze in punto di legittimità del risultato elettorale”.

La decisione al Cga

Il pronunciamento negativo del Tar aveva confermato il seggio all’Ars per Giuseppe Laccoto che aveva ottenuto 4790 preferenze nella lista “Lega-Prima l’Italia”, eletto a discapito di Luigi Genovese che invece aveva ottenuto 9233 preferenze nella lista dei Popolari e Autonomisti. Sarà il Prefetto di Messina o un suo delegato, entro 120 giorni, ad occuparsi della delicata fase delle operazioni di verificazione che riguarderà numerosissime sezioni. All’esito, il CGA deciderà a quale lista sarà assegnato il seggio.

Laccoto resta in carica

Il deputato regionale della Lega. Giuseppe Laccoto resta dunque in carica all’Assemblea regionale siciliana. Il CGA per la ha solo disposto un’istruttoria accogliendo le istanze del deputato Laccoto disponendo che la prefettura dovrà verificare sia quanto richiesto da Luigi Genovese, sia quanto richiesto dallo stesso Laccoto che ha pure impugnato incidentalmente la sentenza del Tar di Palermo rivendicando il riconoscimento di un numero di voti ancora maggiore, non meno di 130, di quello che gli ha consentito di assumere la carica di deputato all’Ars. L’onorevole Laccoto rinnova la fiducia nell’operato della magistratura nella certezza del fatto che, all’esito della disposta istruttoria, il giudizio che si concluderà fra molti mesi, confermerà la volontà popolare che lo ha voluto premiare.

Il no del Tar a marzo

Lo scorso mese di marzo, i giudici della prima sezione del Tar di Palermo presieduta da Salvatore Veneziano respinsero il ricorso presentato da Luigi Genovese. Il deputato dell’Ars si era costituito in giudizio assistito dagli avvocati Massimo Luciani, Piermassimo Chirulli e Natale Bonfiglio.

Genovese chiedeva l’annullamento dei verbali relativi delle elezioni regionale del 2022 nella parte in cui era stata disposta di un seggio alla lista 13 Prima l’Italia Lega Salvini premier e proclamato eletto alla carica di deputato regionale il candidato Giuseppe Laccoto.

Secondo Genovese non sarebbero stati riconosciuti 108 alla propria lista 17 “Noi per la Sicilia Popolari e Autonomisti”, e che tale errore sarebbe stato determinante per la corretta ripartizione dei seggi disponibili nella provincia di Messina.

Se fossero stati riconosciuti alla lista 17 quei voti, quest’ultima – insieme ai 14.124 voti già riconosciuti – avrebbe superato la lista 13 “Prima l’Italia Lega Salvini Premier” che, a sua volta, aveva ottenuto 14.154 voti, così consentendo di vedersi riconosciuto l’ultimo seggio disponibile della provincia.

Per i giudici il ricorso deve essere respinto. “L’interessato – si legge nella sentenza – non può limitarsi a rappresentare presunte scorrettezze nelle operazioni elettorali, ma è necessario che fornisca almeno un principio di prova, in termini indiziari, sul fatto che le irregolarità censurate abbiano determinato l’attribuzione al ricorrente di un numero di voti inferiore a quello effettivamente espresso dal corpo elettorale oppure, specularmente, con riferimento alla posizione del controinteressato, il conteggio di un numero di preferenze superiore a quelle legittimamente riconoscibili”.

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