- Ricorre oggi la Festa della Liberazione dal regime nazifascista
- I ricordi di Mario Santoro, 91enne messinese testimone di guerra e fratello di un partigiano
- Diverse le iniziative in Sicilia per celebrare il 25 aprile
Tra i tanti anziani che oggi si sono sottoposti al vaccino anti Covid19 alla Fiera di Messina c’è anche Mario Santoro, 91 anni, mutilato civile di guerra e fratello di un partigiano.
Il suo ricordo
E’ stata una casualità che l’uomo si sia vaccinato in una data tanto significativa. Santoro ricorda con affetto il fratello ormai morto e anche il giorno della Liberazione e lo sbarco degli anglo-americani.
“Mio fratello era partigiano – dice – è stato deportato in Germania. Ora non c’è più purtroppo.
Io mi ricordo l’8 settembre, quando c’è stato l’armistizio, firmato da Badoglio, che noi eravamo qui a Messina ed è arrivata questa notizia. Ricordo – prosegue – anche lo sbarco degli anglo-americani che da Messina sono passati a Villa San Giovanni. I tedeschi prima di andarsene hanno bombardato Messina e ucciso un ragazzo che io conoscevo, si chiamava Piero Balsamà”.
In Sicilia anche l’arte ricorda la Festa della Liberazione
Il mondo artistico ha risposto in Sicilia all’invito dell’Anpi di ricordare con un’opera la Liberazione. Sono decine gli artisti che hanno offerto un contributo con quadri, sculture, foto ma anche con composizioni poetiche. Tra quelli che hanno partecipato all’iniziativa c’è anche un “artista” di cinque anni, Tommaso Coatti, che ha presentato un disegno della madre avvolta dal tricolore. Le immagini delle opere sono state postate nella pagina Facebook “Anpi Sicilia Page”, nella quale sono anche riportate le cerimonie organizzate in vari centri, oltre che a Palermo, davanti ai cippi, alle targhe e alle sepolture dei partigiani siciliani.
Le commemorazioni nel Palermitano
Corleone è stato ricordato il sindacalista Placido Rizzotto ucciso dalla mafia nel 1948. A Isnello, nelle Madonie, è stata deposta una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda il partigiano Giovanni Ortoleva fucilato a 19 anni in Piemonte. A Cefalù sono stati deposti fiori davanti alla sepoltura di Mauro Zito, il partigiano “Palermo” che con il comandante Barbato (Pompeo Colajanni) partecipò alla liberazione di Torino.
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