La guardia di finanza colpisce il clan mafioso dei barcellonesi, nel messinese, con un decreto di sequestro di beni ad un noto affiliato. I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito il provvedimento emesso dalle misure di prevenzione del tribunale di Messina, su richiesta della Dda, la direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica peloritana. Si tratta del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare, per un valore stimato di oltre un milione di euro, riconducibile Sebastiano Puliafito, 56 anni di Milazzo, ritenuto “noto esponente dell’associazione mafiosa denominata clan dei barcellonesi”, diretta propaggine di “Cosa Nostra” siciliana.

Le risultanze investigative

Sulla base delle risultanze investigative, il soggetto colpito dal provvedimento, ex appartenente alla polizia penitenziaria ed ex gestore di note discoteche situate nel territorio di Milazzo, si è reso protagonista di numerosi precedenti giudiziari. Da ultimo, nel luglio scorso, a seguito delle indagini legate all’operazione “Dinastia”, è stato riconosciuto responsabile dei delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, con una condanna, in abbreviato a ben 20 anni di carcere.

Sviluppo dell’indagine

L’operazione rappresenta uno sviluppo dell’incessante manovra di contrasto coordinata dalla Procura distrettuale di Messina nei confronti della famiglia mafiosa barcellonese, la cui esistenza e operatività è stata negli anni accertata con varie sentenze all’esito di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Eris, Vivaio, Pozzo, Gotha, ecc..). Operazioni che hanno decimato il clan con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari. In particolare, le indagini hanno dimostrato che i più autorevoli rappresentanti della consorteria ancora in libertà decisero di mettere le mani sul controllo del traffico delle sostanze stupefacenti, allo scopo di integrare gli introiti dell’attività estorsiva, che in quel periodo si era rivelata particolarmente rischiosa e poco remunerativa.

La pericolosità del clan

Gli inquirenti ritengono questo clan di rilevante caratura criminale. Con il provvedimento nei confronti di Puliafito, secondo gli investigatori, il profilo di “pericolosità sociale qualificata”. Sulla scorta degli approfondimenti economico-patrimoniali condotti dalla compagnia della guardia di finanza di Milazzo, in sinergia con gli specialisti del Gico di Messina, è stata rilevata l’esistenza, secondo l’ipotesi d’accusa, di disponibilità di beni in misura sproporzionata rispetto ai redditi lecitamente dichiarati: “…Sulla scorta del tenore di vita e delle condotte illecite reiteratamente tenute, avuto riguardo agli elementi reddituali e di fatto, viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose”.

I beni sequestrati

Ad essere stati sequestrati 2 compendi aziendali, comprensivi dei relativi beni patrimoniali, attivi nel settore del “noleggio autoveicoli ed attrezzature per lavori edili”, 3 immobili siti nel territorio di Milazzo, 14 autoveicoli e 4 rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima pari a oltre un milione di euro.

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