Associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso, lesioni aggravate, detenzione e porto illegale di armi, associazione finalizzata al traffico di droga: sono le accuse contestate dalla Dda di Messina, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, a 33 persone coinvolte in un’operazione congiunta di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia contro i clan mafiosi messinesi.

Per 21 è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per 10 gli arresti domiciliari, per 2 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini

L’operazione, ancora in corso, è il risultato di diverse attività di indagine svolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Messina, del G.I.C.O. della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile, coordinate dalla D.D.A., che hanno consentito di svelare gli organigrammi e gli affari dei clan nelle estorsioni, nel traffico di droga e nel controllo di attività economiche nel campo della ristorazione e delle scommesse.

Il sequestro del bar dei summit

In particolare, le indagini dei Carabinieri hanno riguardato la cosca mafiosa che controlla il rione messinese di “Provinciale” capeggiata dal boss Giovanni Lo Duca e hanno portato al sequestro di un bar utilizzato come base logistica dal clan.

Le attività del gruppo criminale

Le indagini della Guardia di Finanza hanno colpito le attività del gruppo criminale con al vertice Salvatore Sparacio, nel rione “Fondo Pugliatti”, documentando il controllo di attività economiche e portando al sequestro di una impresa del settore del gioco e delle scommesse. Al centro dell’inchiesta della Questura c’era invece il clan guidato da Giovanni De Luca, radicato nel rione di “Maregrosso” e da sempre attivo nel controllo della security ai locali notturni e nel traffico di droga. La cosca è stata già coinvolta nel 2019 nell’inchiesta denominata Flower. I tre gruppi presentano strettissimi profili di collegamento, adottano strategie criminali comuni e operano in pieno accordo dividendosi il controllo del territorio delle rispettive zone.

Articoli correlati