La Guardia di Finanza ha sequestrato un’area di oltre 7.000 metri quadri nel territorio di Castelmola (Me), adibita a discarica abusiva di rifiuti. Il proprietario del terreno, di proprietà di D.C., 70 anni, è stato denunciato per gestione non autorizzata di rifiuti.
In particolare, le ricognizioni del sito, effettuate dai militari, hanno consentito di documentare l’accumulo di notevoli quantità di rifiuti speciali, di varia natura.
L’operazione rientra nell’ambito dell’intensificazione del monitoraggio del territorio e delle attività di controllo in materia di tutela ambientale, coordinate dal Gruppo della Guardia di Finanza di Messina.
Il video
Tonnellate di materiale edile altamente nocivo
Erano inoltre stati realizzati diversi terrapieni, tramite un caterpillar, poi sequestrato, in realtà formati da tonnellate di materiale edile di risulta (laterizi, cemento, guaine di plastica, bitume e persino eternit). Scoperta anche un’illecita attività di sversamento di rifiuti dall’alto tasso inquinante, a ridosso di zone coltivate.
Il materiale di risulta altamente nocivo era sversato direttamente sul terreno.
Come noto, l’illecito abbandono ed accumulo di rifiuti consente di evitare gli elevati costi necessari per il regolare smaltimento all’interno delle discariche autorizzate, deturpando, al contempo, il territorio, con l’enorme rischio di provocare irreparabili contaminazioni delle falde acquifere.
Necessaria la bonifica
Ottenuta la convalida del sequestro dal competente Giudice del Tribunale di Messina, nei prossimi giorni saranno interessati gli organi competenti per la bonifica dell’intera zona.
Il proprietario del terreno è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina in quanto responsabile di un grave reato ambientale, quale la gestione non autorizzata di rifiuti.
I precedenti
Non è la prima attività che la Procura della Repubblica di Messina e la Guardia di Finanza peloritana si occupano del contrasto ai reati in materia di inquinamento ambientale: negli ultimi 18 mesi, infatti, nella provincia di Messina, sono state accertate oltre 40 violazioni, con la denuncia di 66 responsabili ed il sequestro di 81 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, insistenti in aree estese oltre 14 mila metri quadrati, nonché due depuratori.
Le audizioni in Commissione parlamentare
A conferma della rilevanza della tematica, in sede di audizione presso la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali”, avvenuta il recente 18 marzo 2021, il Procuratore Distrettuale di Messina sottolineava come il territorio della Provincia di Messina, caratterizzato da siti di particolare bellezza, debba essere fortemente tutelato.
Anche il Comandante Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, Gen. D. Riccardo Rapanotti, in occasione della sua audizione nel settembre 2020, evidenziava come spesso il costo del reato ambientale ricada sulle spalle dei singoli cittadini, a causa dei conseguenti ed inevitabili riverberi anche in tema di spesa per la comunità.
L’attività di servizio odierna nello specifico delicato comparto testimonia, ancora una volta, l’impegno profuso quotidianamente dalla Guardia di Finanza, dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Messina al servizio della collettività, anche nell’importante settore della tutela della salute pubblica, del patrimonio paesaggistico e dell’ambiente, in una zona straordinaria e meta turistica internazionale come la costa jonica della provincia di Messina.
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