Un omicidio di mafia nel messinese svelato 23 anni dopo grazie ai collaboratori di giustizia e ad una serie di riscontri degli inquirenti. Questa mattina sono finiti in manette Domenico Abbate, 51 anni, e Renzo Messina, 52 anni, entrambi di Barcellona Pozzo di Gotto. L’operazione è stata portata avanti dai carabinieri del Ros, con il supporto del comando provinciale di Messina. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per i due è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Messina, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
I motivi dell’omicidio
In particolare su Abbate e Messina emergevano gravi indizi di colpevolezza per l’omicidio di Sebastiano Rizzotti commesso l’8 aprile del 1990 a Barcellona Pozzo Di Gotto. L’attenta analisi degli atti dell’originario fascicolo processuale e i mirati accertamenti eseguiti relativamente ai contributi forniti da diversi collaboratori di giustizia hanno permesso di appurare che il ragazzo sarebbe stato ucciso e il suo cadavere occultato. Il movente sarebbe stato quello che il giovane era sospettato di essere vicino al contrapposto gruppo dei “chiofaliani” e perché sui sarebbe reso responsabile di un furto ai danni di una ditta del luogo “protetta” dai barcellonesi, in quanto sottoposta dagli stessi ad estorsione.
La ricostruzione
Sulla base della ricostruzione fatta dagli inquirenti in quel pomeriggio dell’8 aprile del 1990, Abbate e Messina, ritenuti contigui alla famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, con ogni probabilità si occuparono di avvicinare la vittima conducendola con un pretesto nella vicina frazione di Gala. Qui ad attenderli c’erano i vertici dell’organizzazione mafiosa che, dopo un sommario interrogatorio, ne avrebbero decretato l’uccisione.
Tanti casi di lupara bianca
La scomparsa del giovane va ad aggiungersi ai numerosi casi di “lupara bianca” che tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 si registrarono nella zona tirrenica della provincia di Messina nella cruenta guerra tra i “barcellonesi” e l’avverso gruppo dei “chiofaliani”.
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