Ha rapinato l’abitazione dell’ex compagna a Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina. I carabinieri della stazione locale hanno arrestato un cittadino extracomunitario di 51 anni a Vittoria, nel Ragusano, il giorno dopo con l’accusa di rapina, lesioni aggravate in concorso mediante l’utilizzo di armi e maltrattamenti in famiglia.

La rapina a Castroreale

L’uomo – secondo le indagini dei carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto coordinate dalla procura della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto diretta da Giuseppe Verzera – avrebbe rapinato una coppia nella loro casa a Castroreale. Il fatto è accaduto il 19 novembre scorso.

Aperte le indagini spiccava un provvedimento di fermo sull’uomo – ex compagno di una delle due parti offese – che si era reso irreperibile nel Ragusano.

L’arresto a Vittoria

Tuttavia, i militari dell’Arma hanno raggiunto l’indiziato e lo hanno arrestato. Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, condividendo appieno le risultanze investigative e l’impianto accusatorio della procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha convalidato il fermo emesso dal sostituto procuratore responsabile delle indagini.

Una delle vittime in località protetta

La parte offesa dai maltrattamenti in famiglia, a seguito di quanto subito, è stata accompagnata presso una località protetta.

La vicenda, oltre a ribadire la forte attenzione della procura della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto avverso i reati predatori, ribadisce ancora una volta l’attenzione ai reati di maltrattamenti in famiglia e stalking nonché all’importanza della denuncia, essenziale per scongiurare condotte di reato ben più gravi come gli ultimi fatti di cronaca ci descrivono.

Furto in chiesa e rapina, ladro riconosciuto da tatuaggio

La polizia ha arrestato un giovane accusato di avere commesso un furto nella chiesa di Sant’Antonino a Palermo lo scorso 13 novembre e una rapina in corso dei Mille ai danni di un automobilista. In entrambe i casi fondamentali per le indagini le testimonianze e la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Il giovane sarebbe entrato in sacrestia e rubato un portafoglio e un cellulare di una volontaria che in quel momento si trovava in chiesa. Nel secondo caso avrebbe aggredito la vittima  fuori dall’abitacolo e  con violenza si sarebbe fatto consegnare il telefonino e il portafoglio. Indagini ed arresto sono stati compiuti dai “Falchi” della sezione “contrasto al Crimine Diffuso” della squadra mobile. Ad essere effettuati  rilievi ed ottenuto importanti riscontri sul conto dell’indagato.

E’ stata la stessa vittima a denunciare quanto accaduto alla polizia, e cioè di essere stata aggredita poco fuori dall’abitacolo della sua vettura da un passante. L’uomo le avrebbe bloccato lo sportello e preteso la consegna di portafogli e telefonino. Approfittando della distrazione dell’aggressore, il malcapitato sarebbe riuscito a mettere in moto la vettura ed allontanarsi, seppur privato degli oggetti personali. E’ bastata una descrizione dell’aggressore fatta dalla vittima ai poliziotti per avviare e circoscrivere le ricerche nella zona di corso dei Mille. Anche perché il personaggio era già noto per i numerosi precedenti in materia di delitti contro il patrimonio. Fondamentali, come sempre, si sono rilevate le immagini delle telecamere a circuito chiuso. La loro visione ha consentito di ricostruire non soltanto quanto accaduto in relazione alla rapina ma anche le fasi che ne hanno fatto da prologo.