- Un utente ha colpito con una testata un dipendente comunale all’Urbanistica
- Fucile (Cgil) “Episodio conferma clima di tensione la cui responsabilità del sindaco è evidente”
- De Luca “dire che certi comportamenti violenti possano essere ‘legittimati’ dalle opinioni espresse da un Sindaco ha dell’incredibile”
Attimi di tensione negli uffici dell’Urbanistica di Messina. Un utente risentito a causa di un intoppo burocratico legato ad un lido balneare ha aggredito violentemente un dipendente comunale colpendolo con una testata.
La polizia è intervenuta sul posto ed il dipendente, un architetto, è stato soccorso in ospedale.
Clima di tensione
Tra i dipendenti di Palazzo Zanca, appresa la notizia, addebita una parte di responsabilità al clima avvelenato che si è creato nei confronti del personale del Comune. Un clima che si è inasprito dopo alcuni interventi sui social del sindaco Cateno De Luca, come in occasione del recente e verbalmente violento blitz nell’ufficio del dirigente Aiello, preceduto da un altro nella caserma Di Maio, con nel mirino la polizia municipale.
“Responsabilità sindaco su tensione è evidente”
“Questo episodio – commenta a caldo il segretario della Fp Cgil, Francesco Fucile – è la conferma di un clima di tensione la cui responsabilità del sindaco è fin troppo evidente. La strumentalizzazione a fini di propaganda delle inefficienze e dei ritardi della macchina burocratica è una scelta precisa e queste sono le conseguenze. Dobbiamo capire se ci sono i margini affinché gli organi competenti facciano valutazioni nel merito di quanto accaduto. Come organizzazione sindacale possiamo arrivare fino a un certo punto, ma c’è da capire se sono necessari altri tipi di interventi. La situazione è grave”.
La risposta di Cateno De Luca
Non si è fatta attendere la reazione del primo cittadino della città dello Stretto. Con una nota ha rimandato al mittente le accuse e condannato l’episodio di violenza nei confronti del dipendente comunale.
“Si è oltrepassata la misura in tutti i sensi – si legge nella nota –. Oggi un diligente e competente funzionario comunale è stato violentemente e vigliaccamente aggredito nel suo ufficio da un sedicente imprenditore di Rometta, che intendeva realizzare un nuovo lido nella zona sud di Messina. Questo soggetto, dopo essersi introdotto clandestinamente negli uffici dell’urbanistica, ha atteso il dipendente comunale per sferragli una violenta testata al volto, che gli ha provocato lesioni gravi”.
Continua De Luca: “Non c’è motivo o giustificazione alcuna per un fatto così ripugnante che va deprecato e stigmatizzato con forza. A ciò si aggiunga che l’esito della pratica sollecitata dall’aggressore era in attesa di un pronunciamento del Demanio Marittimo, avendo fatto gli uffici comunali tutto ciò che era nelle loro competenze. Esprimo tutta la mia solidarietà al dipendente ferito – continua la nota di De Luca – in maniera veramente sentita, così come la gratitudine verso chi negli uffici comunali lavora mettendo anche a rischio la propria incolumità”.
L’attacco a Fucile
“Se quanto accaduto non fosse di per sé angosciante, non va poi taciuta la farneticante dichiarazione di un sindacalista, tale Fucile, il cui nome è già tutto un programma. Questo esponente della CGIL ha sostenuto, in sostanza, che il colpevole di tale vile gesto… sono io! Capisco che la vigliaccheria possa generare vigliaccheria, ma dire che certi comportamenti delittuosi e violenti possano essere ‘legittimati’ dalle opinioni espresse da un Sindaco ha dell’incredibile! Pur di attaccarmi, questo signore arriva anche a giustificare un grave episodio di violenza commesso ai danni di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni! E poi sarei io l’istigatore alla violenza?”.
E conclude: “Ho sempre difeso e sostenuto chi fa il proprio dovere e non intendo arrendermi di fronte a chi vorrebbe intimidire le persone perbene che fanno il loro lavoro, così come non posso accettare certe squallide speculazioni sindacali, fatte letteralmente sulla pelle di un funzionario comunale! Ai soliti pataccari di certa stampa non replico perché comprendo che anche loro tengono famiglia ed in un modo o nell’altro, pur se agendo da inescusabili miserabili, devono comunque portare la pagnotta a casa”.
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