Le probabilità di sviluppare un coagulo di sangue raro, noto come trombocitopenia immunitaria protrombotica indotta da vaccino (VIPIT) e come trombocitopenia immunitaria indotta da vaccino (VITT), tramite la prima dose del vaccino di AstraZeneca sono basse e ancora più inferiori con la seconda dose.

La dr.ssa Iris Gorfinkel, ricercatrice clinica e medica di Toronto, Canada, in una dichiarazione rilasciata a CTVNews.ca, ha affermato: «I dati migliori che abbiamo è che il rischio è probabilmente poco più di un caso su un milione».

Altri esperti concordano sul fatto che il rischio di VITT dopo la seconda dose di AstraZeneca «è molto ma molto più basso», «difficile da quantificare ma sembra che il rischio salga da 1 su 600.000 con la prima dose a 1 su 1.000.000 con la seconda». In poche parole, «è giusto dire che non è zero ma è anche giusto dire che è molto meno rischioso».

In una dichiarazione inviata tramite e-mail, sempre a CTVNews.ca, la Public Health Agency of Canada (PHAC) ha confermato che «sulla base delle informazioni provenienti dal Regno Unito, il tasso di VITT riportato dopo la seconda dose del vaccino AstraZeneca è molto più basso rispetto alla prima dose».

VIPIT è un tipo specifico di coagulo di sangue che può derivare dalla ricezione del vaccino ed è diverso dai normali meccanismi di coagulazione del corpo o da condizioni come la trombosi venosa profonda. I sintomi VIPIT di solito si verificano tra i quattro e i 20 giorni dopo la vaccinazione.

In Gran Bretagna, stando ai dati più recenti, sono state somministrate 23 milioni di prime dosi del vaccino, con più di 240 casi di coagulazione rara segnalati; e 9 milioni di seconde dosi con 15 coaguli segnalati dopo la somministrazione.

Un bollettino del governo del Regno Unito, pubblicato il 7 maggio, ha affermato che «non sono stati identificati problemi di sicurezza per trombosi/trombocitopenia associati alla seconda dose del vaccino AstraZeneca, né con altri vaccini COVID-19 attualmente approvati per l’uso nel Regno Unito».

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