A un ragazzo di 18 anni sono stati trapiantati entrambi i polmoni, dopo che il Covid-19 lo ha ridotto in fin di vita, ‘bruciandoglieli’, rendendoli quindi incapaci di respirare in pochissimo tempo.

Si è trattato del primo intervento simile in Europa, eseguito dai medici del Policlinico di Milano, sotto il coordinamento del Centro Nazionale Trapianti, insieme al Centro Regionale Trapianti e il Nord Italia Transplant Program.

Francesco, questo il nome del ragazzo, ha cominciato a stare male nei primi giorni di marzo con una febbre alta e, dopo oltre due mesi in cui è stato tenuto in vita in circolazione extracorporea dall’équipe di Terapia intensiva cardiochirurgica dell’ospedale San Raffaele nella tensostruttura provvista di macchina Ecmo, si è tentata la carta del trapianto di entrambi i polmoni. Come si apprende dall’Adnkronos, il Policlinico ha informato che Francesco è sveglio, collabora e segue la fisioterapia.

Mario Nosotti, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia toracica all’università degli Studi di Milano, ha affermato: «Qui, oltre alle competenze tecniche devo sottolineare la caparbietà e il coraggio dei colleghi del San Raffaele che, invece di arrendersi, ci hanno coinvolto in una soluzione mai tentata prima nel mondo occidentale. La nostra esperienza prende spunto da quella del professor Jing-Yu Chen dell’ospedale di Wuxi in Cina, che conosciamo personalmente e con quale abbiamo discusso alcuni aspetti tecnici, dal momento che per ovvi motivi si è trovato a fronteggiare il problema prima di noi».

Si è saputo, infine, che nella fase post – operatoria sul ragazzo è stato utilizzato anche il plasma iperimmune.

 

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