Un gommone con a bordo tra gli 80 e i 90 migranti si trova in difficoltà a largo della Libia da ieri mattina e nonostante l’allarme sia stato dato a tutte le autorità e vi siano delle unità nelle vicinanze, nessuno è ancora intervenuto per portare soccorso. E’ quanto denunciano le Ong rivolgendosi in particolare alla Marina Militare italiana che avrebbe il pattugliatore ‘Cigala Fulgosi’ a poca distanza dalla zona dove si trova l’imbarcazione.

“Le persone sono in grave pericolo – scrive su Twitter Alarm Phone, che è in contatto con i migranti a bordo – e sono ancora abbandonate in mare. Non c’è alcun soccorso in vista anche se da bordo vedono un elicottero”. “E’ necessario un intervento urgente” aggiunge Mediterranea Saving Human sottolineando che “in zona” c’è la nave “P490 Cigala Fulgosi di @ItalianNavy”. Anche Sea Watch, che ieri ha lanciato l’allarme dopo l’avvistamento del gommone da parte di un aereo, chiede che i migranti a bordo siano immediatamente soccorsi. “Queste persone sono in pericolo da ore. Ci stiamo rifiutando di vederle”.

Il gommone, secondo quanto riferito da Sea Watch, era stato individuato ieri mattina dal Moonbird, l’aereo dei piloti volontari che supporta le Ong, al largo delle coste libiche, già in acque internazionali e “a poche decine di miglia” dalla nave della Marina Militare. L’imbarcazione è stata monitorata per tutto il giorno, dicono ancora le Ong, ma nessuno è intervenuto.

“Alle 22.50 – ricostruisce Alarm Phone in una serie di tweet – siamo stati contattati da una barca in difficoltà, le 90 persone a bordo hanno visto vari velivoli e un elicottero militare nelle vicinanze. Le autorità sono informate e un’imbarcazione della Marina Militare ha monitorato la situazione da vicino ma non ha offerto assistenza”. Con il passare delle ore, sostengono ancora le Ong, “la situazione sta degenerando”: non ci sarebbe più benzina a bordo e il gommone avrebbe anche cominciato a sgonfiarsi e ad imbarcare acqua. A bordo ci sarebbero anche 15 minori, tra cui un bimbo di 9 mesi, e una ventina di donne tra le quali una incinta. “Non lasciateli morire” è l’appello di Alarm Phone.

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