Nel periodo dal primo gennaio al 15 agosto 2021 sono stati registrati in Italia 170 omicidi, con 69 vittime donne di cui 60 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 43 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Sono i dati ufficiale del report settimanale elaborato dal servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale.

Tre donne uccise nelle ultime 24 ore

A questo prospetto vanno aggiunte le tre donne uccise nelle ultime 24 ore, la madre e la figlia nel milanese ieri e la ragazza morta oggi ad Acitrezza. Per un totale di almeno 63 donne uccise in ambito familiare o affettivo. Analizzando gli omicidi del periodo fino al 15 agosto, rispetto a quello analogo dello scorso anno, il servizio analisi criminale ha sottolineato un leggero decremento (-7%) nell’andamento generale degli eventi (da 182 a 170) nonché una diminuzione delle vittime di genere femminile che passano da 79 a 69 (-13%).

Delitti in ambito familiare in decrescita

I delitti commessi in ambito familiare o affettivo mostrano una lieve diminuzione, passando da 96 a 93 (-3%), le vittime di genere femminile passano da 69 nel periodo primo gennaio al 15 agosto 2020 a 60 nell’analogo periodo dell’anno in corso (-13%). Nell’arco temporale dell’anno in corso, anche le donne vittime del partner o ex, fanno registrare un decremento rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020, passando da 46 a 43 (-7%). Nel periodo dal 9 al 15 agosto 2021, infine, risultano essere stati commessi 6 omicidi, di cui 3 avvenuti in ambito familiare o affettivo tutti con vittime di sesso femminile, commessi da partner o ex.

Violenza di genere, fenomeno sommerso

Oltre ai delitti rimane il problema della violenza di genere, che spesso non viene denunciata. Per questo il ministero dell’Interno utilizza i cosiddetti “reati spia”, quei delitti che sono indicatori di violenza di genere, espressione dunque di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, diretta contro una donna in quanto tale. Nel primo semestre del 2021 sono stati 19.128, con l’incidenza delle vittime donne che rimane invariata, attestandosi al 79%.

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