Sulla scia del Reddito di cittadinanza, la misura di sostegno al reddito voluta dal governo Lega-Movimento 5 Stelle, anche gli enti locali hanno attivato, o sono in procinto di farlo, interventi di contrasto alla povertà per le fasce meno protette delle popolazione che però non possono rientrare, per mancanza di requisiti, all’interno del RdC.

Il comune di Milano, ad esempio, ha stanziato 4 milioni di euro per “misure di sostegno al reddito rivolte ai cittadini che non hanno i requisiti per usufruire delle analoghe misure nazionali, Reddito di cittadinanza in primis”.

Il contributo, che può arrivare fino a 2mila euro, può essere richiesto fino al 31 dicembre 2019 e, per usufruirne, bisogna essere in possesso di una serie di requisiti tra i quali: la residenza da almeno un anno a Milano, Isee inferiore  a 6mila euro e non usufruire di altri sussidi né averne fatto richiesta. In più, il nucleo familiare del richiedente deve avere almeno un minore a carico oppure al suo interno deve esserci un disabile o un invalido oppure ancora un ultra 64enne.

I beneficiari ammessi saranno convocati dai servizi sociali e riceveranno il sussidio diviso in due tranche, la prima al momento della firma di un progetto personalizzato che accompagni il nucleo familiare verso l’autosufficienza economica e la seconda dopo sei mesi.

Un’altra esperienza simile è stata introdotta dalla Regione Molise con il Reddito di cittadinanza attiva, un programma pensato per ripopolare il territorio e i comuni più piccoli rilanciandone l’economia e contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il Reddito di cittadinanza attiva prevede un contributo di 700 euro al mese per un massimo di tre anni. I requisiti per accedere alla misura prevedono la creazione di nuove imprese e l’obbligo di trasferirsi in un comune del Molise con meno di 2mila abitanti. Per l’iniziativa, la Regione Molise ha stanziato 1 milione di euro e chi volesse accedere ha tempo fino al prossimo 14 novembre.

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