Con l’approvazione del cosiddetto “Decretone” avvenuta ieri, il Reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni sono leggi dello Stato. Con 150 sì, 107 no e 7 astenuti, il Senato ha dato il via libera definitivo alle due riforme “di bandiera” del Movimento 5 Stelle e della Lega.

Il testo è stato approvato senza modificare quello passato con la fiducia alla Camera lo scorso 20 marzo. Tra le principali novità introdotte rispetto al Reddito di cittadinanza, il rafforzamento delle norme anti-furbetti e un beneficio extra di 50 euro per le famiglie numerose o quelle con figli disabili. Su pensioni e quota 100 è saltato il limite dei 45 anni per poter usufruire del riscatto agevolato della laurea e l’aumento fino a 45 mila euro del tetto per la richiesta di anticipo alle banche del Tfs per i dipendenti pubblici.

I voti a favore per l’approvazione definitiva del decreto sono arrivati da M5s e Lega mentre hanno dato parere contrario i gruppi di FdI, Pd e Forza Italia. Si sono astenuti Leu e i gruppi di Autonomie. Subito dopo il voto, il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è fermato a commentare con i giornalisti il voto: L’Italia, ha detto Conte, “è un Paese con saldi fondamenti economici, il risparmio privato è consistente, il surplus commerciale è molto buono: abbiamo tutte le ragioni per stare assolutamente tranquilli, per lavorare e guardare con fiducia al futuro”.

 

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