I social network presto saranno in una versione a pagamento. Facebook e Instagram dovranno essere pagati in Europa con un canone dagli utenti che non vogliono pubblicità. E’ l’ipotesi che Meta, proprietari dei due noti social, sta valutando in risposta alle norme e ai timori dell’Ue sui dati e sulla privacy. Il servizio gratuito, riporta il New York Times, resterà comunque disponibile nel Vecchio Continente e affiancherà la possibile nuova versione ad abbonamento, offrendo così un’alternativa ai clienti. Il colosso di Mark Zuckerberg, secondo indiscrezioni, sta studiando l’idea ma al momento non si conoscono né i possibili tempi di lancio né l’eventuale costo.
Le possibili tariffe
Adesso il Wall Street Journal ha non solo confermato ma ha fornito qualche dettaglio in più su questa operazione. Si pagheranno circa 10 euro al mese su un account Facebook o Instagram senza pubblicità, da computer, e 6 euro per ogni account aggiuntivo collegato. Per gli utenti che desiderano invece utilizzare le piattaforme su smartphone, la tariffa mensile per le versioni senza pubblicità salirebbe a circa 13 euro.
Questione privacy
La mossa potrebbe aiutare Meta a confrontarsi con le autorità europee e difendersi dai timori sollevati sulla privacy e le politiche per l’uso dei dati, oltre a segnare una svolta. Per quasi 20 anni il core business di Meta è stato infatti centrato sull’offerta di servizi gratuiti di social network e sulla vendita di pubblicità alle aziende che volevano raggiungere un determinato pubblico. “Il possibile lancio sul mercato di un servizio a pagamento – aveva scritto giorni fa il New York Times – sarebbe così uno degli esempi più tangibili di come le società devono adeguare i loro prodotto alle norme sulla privacy e a quelle decise dai vari governi, soprattutto in Europa”.
Le fonti interne a Meta
Alcune fonti interne a Meta ritengono che la possibilità di offrire agli utenti la scelta di sottrarsi alla pubblicità, continuando però ad avere accesso a Facebook e Instagram per abbonamento, potrebbe alleviare alcuni dei timori delle autorità europee. O quantomeno agevolare gli interessi del colosso nell’Unione Europea, dove non ha ancora lanciato la sua nuova app Threads, la rivale di X, l’ex Twitter, proprio per timori in ambito regolamentare. Concentrata nelle sfide in Europa, Meta comunque lavora al rilancio delle sue attività e al metaverso, la realtà virtuale che Zuckerberg ritiene essere il futuro e che sta muovendo i primi passi.
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