“Non c’è nessuna idea di obbligatorietà del vaccino né nella fascia adulta né in quella più giovane”. Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Per il sottosegretario, però, “l’approvazione di vaccini per l’età pediatrica è un ausilio fondamentale, un passo in avanti per raggiungere la protezione di comunità. Il fatto che alcuni enti regolatori li stiano approvando, consentirà una notevole riduzione della diffusione del virus in queste fasce d’età”.

JOHNSON&JOHNSON

“I dati dicono che anche chi ha fatto J&J ha una stabilità della risposta immunitaria. Però, siccome nel tempo gli anticorpi tendono a scendere così come succede per gli altri vaccini, è utile un richiamo e questo richiamo è utile dopo il sesto mese”, ha spiegato Sileri.

Questo “non significa che dopo 6 mesi e un giorno devi correre a fare il richiamo, significa che dopo 6 mesi è consigliabile una dose di richiamo. Non vuol dire che i vaccini non funzionino, vuol dire che fare un richiamo è utile perché ti aggiunge quella protezione in più che la rende più duratura”.

TERZA DOSE

Sileri ha detto: “Sono poco meno di un milione e 800mila le persone che hanno ricevuto la terza dose, circa un terzo della platea coinvolta. Sono passati i 6-7 mesi, il che significa che la popolazione è protetta e progressivamente si avvicinerà alla terza dose. Io spingo per la terza dose sopra i 60 anni a chi me lo chiede, ma sono più preoccupato da quei 2,7 milioni di over 50 in attesa della prima dose”.

“Chi non ha fatto neanche la prima dose, con questo virus che contagia 6 volte tanto rispetto a quello originario – ha spiegato – ha molte chance di prendersi il virus e sopra i 50 anni di avere complicanze più severe”.

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