Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e direttore Sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, contattato dall’Ansa a proposito della variante delta, ha affermato: «Mi aspetto un incremento di casi ma non un ‘costo’ di sofferenze elevato, rimarrà bassa la quota di casi gravi».

Rispetto all’Inghilterra l’Italia è al «primo tempo dello stesso film. Vedo la differenza sulle due modalità con cui la variante Delta si sta facendo vedere, in Inghilterra e in Russia. Qui la crescita è esponenziale, pari a quella dell’Inghilterra, ma non hanno vaccinato quasi niente e quindi si vede anche un incremento della mortalità come prima perché il virus non è cambiato, non è più buono in modo macroscopico. In Inghilterra si vede che i valori crescono ma la vaccinazione in quota rilevante evita l’infezione ma soprattutto evita i casi più gravi».

In Italia, secondo Pregliasco, la scommessa è il «tracciamento. Molte persone sono asintomatiche, la variante Delta va cercata» ed è questione di tempo perché diventi prevalente. «La presenza di varianti – ha concluso Pregliasco – non mi spaventa. Ma dobbiamo vaccinare e attivare la vaccinazione di prossimità che raggiunga anche i dubbiosi».

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