Oggi alle 9,00 in via Li Muli (ex via Turba), a Palermo, si tiene la cerimonia di commemorazione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo: l’allora segretario regionale del PCI e il suo collaboratore furono barbaramente uccisi dalla mafia 34 anni fa, la mattina del 30 aprile 1982.
Alla cerimonia, che si svolge di fronte la lapide posta sul luogo dell’eccidio, parteciperanno esponenti del Partito Democratico e rappresentanti delle istituzioni.
Nelle scorse settimane gli studenti palermitani hanno ripulito la lapide commemorativa. Nell’occasione l’Amministrazione comunale di Palermo ha siglato il protocollo d’intesa con il Centro Pio La Torre, sulla scia di quello già siglato con altri comuni siciliani.
Il protocollo prevede, tra le altre, attività di Assistenza antiracket, antimafia e antiusura; un servizio legale e gratuito patrocinio per la costituzione civile in giudizio per eventuali procedimenti giudiziari che coinvolgono il territorio; attività formativa-culturale con gli studenti; attività di studio e ricerca; attivazione di apposita applicazione sul sito del Comune per informare, ricevere feedback sul gradimento delle iniziative, consentire la partecipazione dei cittadini attraverso apposite sezioni di “proposte” su tematiche ed ulteriori iniziative da attuare e/o potenziare; seminari formativi sulla trasparenza e contrasto della corruzione nella P.A; utilizzo dei beni confiscati alla mafia; selezione contraenti e procedure di appalti forniture e servizi; legalità sul territorio comunale, autorizzazioni, licenze, contrasto al degrado urbano; obblighi in materia di trasparenza e contrasto alla corruzione.
Alle 9:20 del 30 aprile 1982, con una Fiat 131 guidata da Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo la sede del partito. Quando la macchina si trovò in una strada stretta, una moto di grossa cilindrata obbligò Di Salvo, che guidava, ad uno stop, immediatamente seguito da raffiche di proiettili. Da un’auto scesero altri killer a completare il duplice omicidio. Pio La Torre morì all’istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere.
Al funerale presero parte centomila persone tra cui Enrico Berlinguer, il quale fece un discorso. La Torre è stato sepolto nel Cimitero dei Cappuccini di Palermo.
Poco dopo l’omicidio fu rivendicato dai Gruppi proletari organizzati. Il delitto venne però indicato dai pentiti Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia, Gaspare Mutolo e Pino Marchese come delitto di mafia: La Torre venne ucciso perché aveva proposto il disegno di legge che prevedeva per la prima volta il reato di “associazione mafiosa” e la confisca dei patrimoni mafiosi. Dopo nove anni di indagini, nel 1995 vennero condannati all’ergastolo i mandanti dell’omicidio La Torre: i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci.
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