“Siamo esterrefatti e amareggiati per un sistema che non tutela minimamente le forze dell’ordine”. Sono le parole di Giuseppe Coco, segretario generale aggiunto del Sap, in merito alla condanna a 6 anni e 8 mesi di carcere per l’ivoriano che ad aprile dell’anno scorso a Palermo accoltellò un poliziotto all’addome, sfiorando l’aorta addominale.
La procura aveva chiesto condanna a 18 anni
Coco ha quindi ricordato che: “la procura aveva chiesto giustamente 18 anni, ma è stato applicato il minimo edittale per tentato omicidio. Grazie al meccanismo del rito abbreviato e alla compensazione delle aggravanti con le attenuanti la pena è stata ridotta a meno di 7 anni. Comprendiamo l’amarezza del collega e confidiamo in una valutazione diversa nel giudizio di appello, che sicuramente verrà richiesto dalla parte offesa”.
Kader Doumbia, che oltre all’agente aveva ferito anche un passante, in precedenza era stato arrestato proprio dallo stesso poliziotto accoltellato ad aprile. “Ci troviamo in presenza di una premeditazione maturata e di atti idonei e non equivoci che dimostrano la volontà di uccidere, senza contare che due mesi prima, al momento dell’arresto, l’individuo aveva minacciato di morte il poliziotto. Infine – ha concluso il segretario generale aggiunto del Sap – il giorno prima dell’aggressione gli aveva persino danneggiato l’auto”.
“Non fu tentato omicidio”
Nella giornata di martedì 16 gennaio, il gup Rosario Di Gioia ha condannato un ivoriano di 23 anni Kader Doumbia a 6 anni e 8 mesi di carcere per avere accoltellato alla Kalsa a Palermo un agente di Polizia. La procura aveva chiesto una condanna a 18 anni. Il giudice ha accolto le tesi dell’avvocato Loredana Mancino che ha difeso l’ivoriano che ha sostenuto che non si è trattato di un tentato omicidio, ma solo di lesioni gravi.
Doumbia, 23 anni, quella mattina, dopo aver colpito il poliziotto e il passante, entrambi di 41 anni, era scappato, ma era stato rapidamente circondato, disarmato e arrestato al Foro Italico. I due feriti erano stati invece ricoverati in gravi condizioni al Civico e al Buccheri La Ferla. L’agente di polizia qualche giorno prima aveva arrestato l’ivoriano che pensò di vendicarsi raggiungendo il poliziotto libero dal servizio sotto casa e accoltellarlo.
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