“È stato trasmesso da Amat alla ragioneria generale il progetto di bilancio 2017, approvato dal proprio Cda. E i nostri dubbi sono stati ancora una volta confermati”. Così Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile.

“Salta immediatamente agli occhi – precisa Ferrandelli – oltre la perdita di 6,4 milioni di euro, il fatto che non siano stati stralciati i 29 milioni di euro che la direttiva del sindaco non riconosce”.

Questi i dati riportati stamane, durante la commissione Bilancio, dal ragioniere generale, la cui presenza è stata voluta fortemente proprio da Fabrizio Ferrandelli.

Dal 2007 la società è in perdita, tranne che per il 2014 e 2016 per fatti straordinari.
Nel 2014, grazie allo stralcio dei fondi di svalutazione che hanno portato Amat ad un esiguo +70 mila euro e nel 2016 grazie al riconoscimento di 16 milioni di euro che portarono ad un +500 mila, subito bruciato l’anno successivo. Tale riconoscimento di 16 milioni riguarda un lodo arbitrario 2008 per gli abbinamenti agevolati ai tempi non riconosciuti.

In più, nel 2007, il patrimonio netto dell’azienda era di 92 milioni di euro e, oggi, nonostante in questi ultimi cinque anni ci sia stato un aumento di capitale complessivo per +33 milioni, siamo ad 80 milioni di patrimonio netto.

“Una perdita spaventosa – commenta Ferrandelli – nonostante l’aumento di capitale di ulteriori 33 milioni di euro. Se Amat accettasse oggi lo stralcio dei crediti voluto dal sindaco, chiuderebbe nel 2017 a -35,5 milioni di euro. E se aggiungiamo i 18 milioni di euro di perdita degli ultimi anni arriviamo a un crollo del patrimonio netto di 50 milioni di euro. Urge immediatamente portare il contratto di servizio di Amat in comune – conclude – lavorare sui 15 milioni di euro di costi indiretti dell’azienda e dare un piano industriale credibile, prima che il fallimento sia inevitabile”.