“Le elezioni comunali di domenica e lunedì prossimi si dovevano svolgere due settimane addietro insieme al referendum, risparmiando risorse, evitando una ulteriore chiusura delle scuole e limitando il rischio di contagi Covid 19. A due settimane di distanza dalla consultazione referendaria le scuole siciliane saranno costrette a chiudere nuovamente i battenti in 61 Comuni siciliani per lasciare spazio ai seggi elettorali per il rinnovo delle amministrazioni locali, uno scenario che poteva essere evitato se Musumeci avesse colto l’occasione offerta dalla consultazione referendaria dello scorso 20 e 21 settembre, così come fatto nel resto d’Italia”. Lo dice Giuseppe lupo capogruppo Pd all’Ars

“A fare le spese della cervellotica decisione del presidente Musumeci che ha deciso un ruolino di marcia diverso ed un allungamento della campagna elettorale in Sicilia, saranno le famiglie mentre il rischio di un aggravamento dei contagi, in un momento nel quale la curva è in netta salita, è tangibile – prosegue -. Chiediamo a Musumeci di rispondere all’interpellanza parlamentare del PD – continua Lupo- per sapere quanto costa alla Regione l’organizzazione della nuova tornata elettorale del 4 e 5 ottobre, e anche perché non si è previsto di organizzare, ove possibile, i seggi elettorali in luoghi diverse dalle aule scolastiche, evitando così lo stop alle lezioni già fortemente a rischio per il diffondersi dell’epidemia Covid”.

Nei Comuni con popolazione fino a 15mila abitanti viene eletto al primo turno il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti validi. Nei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, viene eletto sindaco il candidato che ottiene almeno il 40% dei voti validi al primo turno. In caso contrario, si procederà al ballottaggio e risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto più voti.

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