Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stata scoperta la targa all’ingresso dell’aula bunker del carcere Ucciardone, intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dopo le polemiche di questa mattina.

Nordio: “Magistrati furono critici verso di loro, ma ridiedero speranze al Paese”

“Falcone e Borsellino seppero distinguere i veri dai falsi pentiti e nell’istruire il maxiprocesso fecero un lavoro monumentale ma quando portarono gli imputati alla sbarra le prove erano solide e al termine la corte d’assise irrogò condanne severe. Per la prima volta Cosa nostra fu decapitata nel rispetto della legalità costituzionale e con la forza del diritto”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo alla cerimonia di intitolazione.

“Il loro successo – ha aggiunto – fu seguito da polemiche corrosive, Falcone e Borsellino erano svincolati dalle parrocchie ideologiche. Le maggiori critiche vennero loro rivolte proprio da una parte della magistratura e furono critiche che addolorarono l’utlimo periodo di vita di Falcone, ma lui non si arrese. Verranno ricordati per sempre – ha concluso – per aver servito il paese con professionalità e coraggio. I nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino saranno ricordati per sempre per aver servito il Paese con professionalità e tenacia. In loro onore, l’impegno dello Stato nella lotta alla criminalità non verrà meno e sarà potenziato nella qualità del personale e nell’efficienza delle strutture. Ma al di sopra delle rispose umane e finanziare, dovrà sempre illuminarci come forza ispiratrice il coraggio di questi due magistrati”.

La cerimonia

Presenti anche Lucia e Manfredi Borsellino, figli del giudice ucciso in via D’Amelio, e Maria Falcone, sorella di Giovanni. “Il dolore delle vittime è anche il nostro ed è sempre vivo e spesso non neppure lenito dall’accertamento della verità”, ha detto il presidente della corte d’appello di Palermo Matteo Frasca .

Alla manifestazione, voluta dall’ANM, partecipano, oltre il Capo dello Stato, anche i ministri della Giustizia e dell’Interno. “In quest’aula, esempio unico di efficienza nell’edilizia giudiziaria, costruita in sei mesi per lo svolgimento del maxi processo, grazie al lavoro unico di Falcone e Borsellino, alle loro intuizioni e alla loro rivoluzionaria consapevolezza della specificità Cosa nostra si è potuto celebrare un dibattimento che ha segnatola storia della lotta alla mafia”, ha aggiunto. Frasca ha ricordato l’isolamento e gli.attacchi subiti specialmente da Falcone e il senso dello Stato dei due giudici che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno sempre manifestato il loro rispetto per le istituzioni”. “La lotta alla mafia – ha concluso – deve essere sempre al centro dell’agenda politica del governo e del Parlamento, della magistratura e della società civile. E’ necessario che ciascuno senza compromessi scelga da che parte stare con i fatti”.

Lagalla e le polemiche

“Il Maxiprocesso alla mafia ha segnato una linea di demarcazione indelebile nella lotta dello Stato a Cosa nostra. L’Aula bunker del carcere Ucciardone è il luogo simbolo del ‘Maxì e intitolarlo a coloro che possono essere considerati i ‘padrì di quel processo, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un atto doveroso nei confronti dei due uomini dello Stato che hanno svelato al Paese il vero volto dell’organizzazione mafiosa e che, proprio grazie al Maxiprocesso, hanno fatto crollare il mito di una mafia invincibile. Per un momento così importante e denso di significati ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che testimonia la vicinanza dello Stato alla nostra città nel contrasto quotidiano alla criminalità organizzata”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, durante l’intitolazione dell’aula bunker del carcere Ucciardone ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nell’ambito della Giornata conclusiva di commemorazione dei trent’anni delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Lagalla ha anche risposto alle polemiche, con il magistrato Morvillo che ha disertato la cerimonia dicendo che c’erano troppi impresentabili: “”Rispetto le opinioni di tutti. Ognuno è libero di pensare ciò che crede. Io so quello che pensa questa città, so cosa significa fare il sindaco di questa città e so che nessun tipo di ombra grava o può gravare su questa amministrazione”, la detto Lagalla.

Schifani: “Ricordo indelebile”

“Il ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da trent’anni ormai, resta indelebile nelle nostre coscienze e nei nostri cuori, nella consapevolezza che ciascuno deve fare la propria parte nel contrasto alla criminalità organizzata: politica, magistratura, forze dell’ordine e società civile, a partire dai nostri giovani. Per loro dobbiamo coltivare la memoria di quanti hanno sacrificato la vita per servire lo Stato”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani

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