La Regione aumenta le tariffe orarie per il personale infermieristico e medico che lavora sulle ambulanze. Per entrambi l’incremento è uguale ed è di circa il 20%. Lo comunica il Nursind  Sicilia che ha partecipato oggi all’incontro convocato all’assessorato alla Salute in cui sono stati comunicati gli importi sulla base delle risorse disponibili. Il personale infermieristico a bordo del 118 percepirà circa 25 euro all’ora, a fronte degli attuali 20 euro.

“Prendiamo atto e consapevolezza delle somme che l’assessorato ha dichiarato di avere a disposizione – dice Salvo Calamia,  della segreteria regionale con Alfredo Guerriero – ma riteniamo non siano pienamente sufficienti a riconoscerne la professionalità per un servizio indispensabile per la nostra regione. Avevamo fatto una proposta alternativa con  aumenti consistenti  come in altre regioni d’Italia, ma la carenza di risorse dichiarate non ha consentito di garantire tale soglia. Abbiamo inoltre proposto possibili alternative con le risorse assegnate come ad esempio ulteriori incontri per una nuova ricognizione e  valorizzazione del monte ambulanze, al fine di recuperare somme da destinare all’aumento della tariffa oraria. Continueremo comunque il nostro impegno ad attivarci in tutte le sedi istituzionali regionali al fine di  ottenere maggiori risorse necessarie a garantire un servizio di emergenza urgenza di qualità per  salvaguardare la salute dei cittadini siciliani”.

Infermieri in fuga dalla Sicilia, Amato “Chiediamo incontro con assessore”

C’è una fuga di infermieri dalla Sicilia. Figura che nell’isola, secondo l’ordine degli infermieri di Palermo, è “sottopagata” con gli operatori oberati dal lavoro e per le perenni carenze di organico, costretti a lavorare in condizioni di pericolo per le frequenti aggressioni nelle aree di emergenza. E ogni anno dall’isola gli infermieri fuggono per andare a lavorare in contesti più dignitosi, in cui la loro professionalità sia valorizzata adeguatamente.

Il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Palermo, Antonio Amato, sottolinea questo “fenomeno” migratorio che tende a diminuire ancor più il numero di professionisti in un contesto già complicato come quello siciliano: “C’è un’emorragia di professionisti che cresce in parallelo alla diminuzione in Sicilia di opportunità lavorative che siano in linea con il percorso di studi e con le legittime aspettative di questi operatori. Eppure ci sarebbero gli strumenti per frenare questo fenomeno così triste che via via depaupererà la sanità regionale, a partire dall’introduzione di figure come quella dell’infermiere di comunità, dell’infermiere di famiglia e delle qualifiche dirigenziali infermieristiche”.

Amato cita come un esempio fra i tanti, il caso degli infermieri in servizio al 118. “Spesso, a causa dell’assenza di un medico a bordo delle ambulanze – aggiunge Amato – gli infermieri si trovano a gestire situazioni di emergenza che vanno molto al di là delle loro competenze. Il risultato è che le responsabilità e i rischi ricadono esclusivamente su questi operatori, con le conseguenze ovvie ed evidenti”.

L’Opi Palermo sollecita nuovamente l’assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo, a convocare un incontro. “Sin dal giorno del suo insediamento – aggiunge Amato – abbiamo chiesto un incontro all’assessora Volo, auspichiamo che finalmente ci si possa confrontare sul presente e sul futuro di questi professionisti, meccanismo indispensabile della macchina assistenziale e sanitaria in Sicilia”.