La Regione Siciliana ha speso sino ad oggi 3.622.362 euro per il rimborso dei tirocini ex Avviso 22, a fronte di un impegno complessivo di risorse pari a 22 milioni di euro. Lo precisa il dipartimento regionale del Lavoro, in relazione alle notizie di stampa diffuse nei giorni scorsi da alcune testate giornalistiche che sono tornate a parlare dell’argomento e dei tirocinanti non pagati. Secondo i dati forniti dal dipartimento regionale, i tirocini attivati in totale sono 1.741, quelli “chiusi” a cui è stato pagato l’intero importo sono 790.

Le domande di richiesta di rimborso

Nella nota della Regione si legge: “Non deve trarre in inganno il numero delle Ddr (Domande di richiesta di rimborso), poiché queste ultime sono presentate dalle Agenzie per il lavoro per ogni singolo tirocinante a cadenza bimestrale e quindi in base alla durata del tirocinio (dai 6 ai 12 mesi) sono 3 o 6 per ogni soggetto titolare. Mentre l’importo mensile, a fronte dello svolgimento di 24 ore settimanali, ammonta a 500 euro”.

I dati relativi alle richieste di rimborso

Precisato ciò, il dipartimento rende noto che le Ddr presenti nel sistema informatico della Regione sono in totale 3.455, delle quali 3.014 validate dal servizio addetto al monitoraggio, mentre per 2.968 è già stato emesso il decreto di pagamento, 440 sono in lavorazione e in attesa di riscontro.

“Regole di rendicontazione molto stringenti, grande accuratezza”

Prosegue la nota: “Si tratta di procedure di controllo che vengono svolte con accuratezza dagli uffici, per evitare che una documentazione non completa fornita dagli interessati, pregiudichi l’erogazione dei fondi europei che richiedono il rispetto di regole di rendicontazione molto stringenti. Per questo i funzionari addetti al monitoraggio richiedono quotidianamente integrazioni di documenti ai soggetti promotori e ai tirocinanti per perfezionare le pratiche”.

“Sbocco occupazionale per il 10 per cento dei tirocinanti”

In merito agli sbocchi occupazionali al termine dei tirocini, il dirigente generale del dipartimento del Lavoro, Gaetano Sciacca, precisa che “in base ai dati in nostro possesso, risulterebbero attestarsi intorno al 10%, dato in linea con tutti gli altri tirocini extracurriculari”.

L’interrogazione alla Commissione Europea

Intanto, per dovere di cronaca, c’è da ricordare che anche l’Europa accende i riflettori sulla gestione dei tirocini dell’Avviso 22 in Sicilia.
Sulla questione, la capo delegazione del M5S al parlamento europeo, Tiziana Beghin, ha predisposto una interrogazione alla Commissione europea per fare piena luce “sull’uso non corretto dei fondi europei… per capire se ciò non configuri una violazione della normativa comunitaria”. Anche Ignazio Corrao, europarlamentare del gruppo Greens EFA, ha chiesto un’indagine sull’uso dei fondi UE relativamente all’avviso 22 dopo una inchiesta de Il Fatto Quotidiano.

“Gestione fallimentare del governo Musumeci”

“Che la gestione dei fondi europei fatta dal governo Musumeci per i tirocini dell’Avviso 22 sia stata fallimentare – afferma Roberta Schillaci del M5S – lo dicono i fatti e io, personalmente, lo denuncio da tempo. Ad oggi 300 persone non sono state ancora pagate a distanza di 3 anni, mentre solo il 10 per cento di coloro che hanno preso parte ai tirocini sono stati assunti dalle aziende presso cui hanno lavorato”.

Un sistema che va riformato per il M5S

“Questo sistema – affermano Schillaci e il referente siciliano del M5S, Nuccio Di Paola – va completamente riformato, Schifani non faccia gli stessi sbagli di Musumeci. Per una volta in Sicilia si faccia tesoro degli errori commessi”. “Questi tirocini – aggiunge Schillaci – sono risultati delle beffe per le persone che ne hanno usufruito, perché spesso i tirocinanti hanno affrontato anche delle spese per arrivare sul posto di lavoro per poi non ricevere né il rimborso spese né lo stesso emolumento, come nel caso dell’avviso 22. Per i futuri tirocini serve una commissione che ne verifichi la correttezza. Devono essere inseriti dei paletti all’interno dei bandi che prevedano, ad esempio, di impedire alle aziende che hanno usufruito di tirocinanti senza poi assumerli, di partecipare a successivi reclutamenti. Occorrerebbe inoltre selezionare le aziende sulla base delle reali potenzialità che queste hanno di garantire una prospettiva di lavoro”.

Pochi assunti

La misura “Avviso 22” emanata dalla Regione Siciliana e finanziata con il FSE 14-20 a partire dal 2018, per un totale di 30 milioni di euro, doveva favorire l’ingresso nel mondo del lavoro con l’obiettivo dell’assunzione. E invece solo 170 su 1700 sono stati assunti dalle aziende dopo il tirocinio, circa il 10%. I numeri sono stati forniti dall’europarlamentare siciliano Corrao. “Un risultato pessimo – sottolinea – che è dovuto al meccanismo perverso per cui il datore non spende un euro per il tirocinio, dunque non ha alcun incentivo a investire nella formazione. Ma dipende anche dall’uso indiscriminato di molteplici bandi similari che di fatto assicurano continua manodopera a costo zero alle aziende, determinando di fatto lo sfruttamento lavorativo dei giovani. Un sistema diabolico che ho denunciato alla Commissione UE, alla quale ho chiesto di avviare un’indagine sull’uso distorto del FSE. Gli stessi fondi che dovrebbero garantire l’occupazione stabile, in realtà favoriscono lo sfruttamento lavorativo dei giovani, che da mesi aspettano ancora l’indennità dalla Regione”, conclude Corrao.

(nella foto, di repertorio, una protesta degli scorsi mesi dei tirocinanti dell’Avviso 22)

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