• Tirocinanti dell’Avviso 22, ancora numerosi coloro che attendono i pagamenti
  • Chiedono l’intervento del governatore Musumeci e una interrogazione parlamentare
  • Il Nidil Cgil Sicilia: “Istituire una task force e scrivere la parola fine a questa assurda vicenda”

Sono ancora numerosi i tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana in attesa dei pagamenti che gli spettano, avendo concluso la loro esperienza presso enti ed aziende ormai da tempo.
Ma l’Avviso 22, come vi abbiamo raccontato più volte, si è rivelato un vero e proprio pasticcio.
I pagamenti proseguono assai a rilento, ed i tirocinanti, come comprensibile, hanno l’amaro in bocca.
A spiegarci quanto sta accadendo, e la paradossale situazione di stallo, è Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22.

I ritardi nelle pratiche di pagamento

Oreste Lauria racconta: “Come era prevedibile anche l’estate è trascorsa senza che il dipartimento Lavoro della Regione siciliana abbia realmente affrontato il problema dei pagamenti per i tirocinanti del’Avviso 22.
Ci sono ulteriori ritardi nel disbrigo delle pratiche di pagamento.
Ormai siamo sfiduciati, dopo attese che, per alcuni tirocinanti, superano i due anni, non ci resta che rivolgerci per l’ennesima volta al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Il presidente conosce bene la vicenda dei tirocinanti ed è consapevole degli ingiustificati ritardi nei pagamenti, ma il suo silenzio si unisce a quello delle Istituzioni regionali e dei rappresentanti del Parlamento siciliano”.

Seimila tirocinanti coinvolti, grande la loro delusione

I tirocinanti siciliani che hanno partecipato all’Avviso 22 sono circa 6mila e – come dice Lauria – “speravano con ansia di poter entrare nel mondo del lavoro in maniera stabile. A breve torneremo a votare – aggiunge il portavoce dei tirocinanti – in un clima di grande sfiducia nei partiti politici e nelle istituzioni, e di certo, le 6mila famiglie dei tirocinanti si allontaneranno sempre più dalla classe politica attuale che si è ben guardata dal prendere in carico la nostra vicenda. Chiediamo al parlamento siciliano di affrontare, una volta per tutte, la questione dei pagamenti dell’Avviso 22”. E ancora: “E’ ridicolo che un bando che doveva dare opportunità di lavoro per molti tirocinanti si sia rivelato un fallimento. Quasi tutti i tirocinanti sono stati mandati a casa, soltanto il 10 per cento sono stati assunti. Eppure la Regione siciliana continua ad istituire nuovi bandi riguardanti le politiche attive del lavoro”. Poi, una dura constatazione: “Tutto questo favorisce solo le aziende che possono disporre di lavoratori a costo zero, siamo stati sfruttati, senza una stabile occupazione per noi tirocinanti”.

Intervenga il parlamento regionale

Da qui l’ennesimo appello dei tirocinanti: “Intervenga il parlamento regionale – dice il portavoce Lauria – con una interrogazione sui pagamenti che ci riguardano. I tirocinanti, oltretutto, e questo è grave, non conoscono lo stato di avanzamento delle pratiche di rimborso che li riguardano, nonostante sapere sia un diritto degli stessi tirocinanti”.

Istituire una task force

Sull’Avviso 22 interviene anche Andrea Gattuso, coordinatore regionale del Nidil Cgil che ha sempre sostenuto i tirocinanti nelle loro legittime rivendicazioni. “Dopo l’emissione – dice – dei 518 mandati di pagamento nell’aprile scorso, e di ulteriori 140 a maggio, si è andati avanti con il contagocce. Il ritmo attuale è di 15/20 mandati di pagamento emessi ogni 15 giorni e sono troppo pochi. Ricordiamo che ci sono alcuni tirocinanti che non hanno ancora percepito un solo euro.
Abbiamo appreso che secondo l’assessorato alle Politiche Sociali e al Lavoro, il problema sarebbe rappresentato dal fatto che la documentazione sulle pratiche di pagamento sarebbe carente. In pratica, gli uffici non riuscirebbero ad esitare positivamente le pratiche e a pagare i tirocinanti perché mancherebbe la documentazione che dovrebbe essere fornita dagli enti promotori. Secondo noi questa è una questione risolvibile, basterebbe informare il tirocinante che ovviamente si attiverebbe subito per fornire quanto manca agli uffici preposti ai pagamenti. Chiediamo l’istituzione di una task force, il potenziamento degli uffici, il rafforzamento del personale”.

Scrivere la parole “fine”

Conclude Gattuso: “E’ una vicenda che va avanti da due anni e che dovrebbe essere chiusa da un pezzo. Invece ancora attendiamo che venga scritta la parola “fine”. Abbiamo assistito a vergognosi scaricabarili.
Quello dei pagamenti dell’Avviso 22 è un meccanismo farraginoso, complicato ed eccessivamente burocratizzato.
Ed è la dimostrazione dell’inefficienza della macchina burocratica: per quanto complicato possa essere, è assurdo che dopo due anni, lo puntualizzo, la vicenda non si sia conclusa positivamente. Il bando relativo all’Avviso 22 è del 2018, tutto questo è paradossale. Se a breve non otterranno risposte, i tirocinanti sono pronti a scendere nuovamente in piazza come già accaduto”.

(foto di repertorio)

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