Il terribile fatto di sangue mette apprensione nella comunità

Omicidio Balestrate, i dubbi sulla sicurezza “Tante pattuglie, paese sicuro”

L’omicidio di giovedì notte fa salire la preoccupazione sulla comunità di Balestrate che adesso si interroga sulla sicurezza in paese. L’arrivo di migliaia di turisti ogni estate ha chiaramente un doppio aspetto della stessa medaglia: a parte tutte le ricadute positive certamente si pone anche un problema di maggiori difficoltà nel contenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza. Il tragico fatto di sangue sta facendo emergere alcuni dubbi che però il sindaco Vito Rizzo spazza subito via: “Tante le pattuglie in giro, sia delle forze dell’ordine che della polizia municipale anche nelle ore notturne, anche di più rispetto al recente passato”.

Il piano estivo

C’è un piano estivo che riguarda specificatamente Balestrate, così come tutti gli altri territori costieri della provincia palermitana che ogni anno viene attuato in corrispondenza dell’arrivo della gran quantità di turisti e villeggianti, compresi gli emigrati di ritorno. Ad essere dislocate molte più pattuglie di ronda soprattutto nella notte e questo proprio per l’esigenza dovuta al notevole afflusso di gente, al fiorire soprattutto dei locali della movida. Luoghi del divertimento che però finiscono quasi fisiologicamente anche per attirare la “mala”, alla ricerca di giovani e dello smercio di droga. “Oltre alle pattuglie dei carabinieri – afferma il primo cittadino – sono tornate in strade di notte anche quelle della polizia municipale grazie ad un finanziamento ottenuto lo scorso anno dal ministero dell’Interno”.

Droga e alcol pericolo numero uno

C’è da dire che l’omicidio di Vincenzo Trovato sembra non ascrivibile a questo contesto. Si parla di banale lite scoppiata sul lungomare con coltellata inferta dall’aggressore trentenne ritornato sul posto per “regolare i conti”. Ma certamente droga ed alcol che circolano in abbondanza in questi luoghi possono essere quell’ingrediente terribile che offusca le menti dei giovani e diventa un pericoloso traino per certi episodi di estrema violenza.

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Il caso La Rosa

Nel comprensorio è ancora vivo il ricordo del giovane Paolo La Rosa, 21 anni, ucciso a Terrasini nel febbraio del 2020 davanti ad un locale notturno. Anche qui una coltellata inferta da un coetaneo che non gli ha dato scampo. La famiglia della vittima da allora ha cominciato una campagna di sensibilizzazione in giro per le scuole e non solo, mirata proprio a promuovere il sano divertimento, lontani da certi pericoli che sono purtroppo per i giovani un terribile rischio.

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