“I Beni culturali e il turismo costituiscono assi di sviluppo essenziali per la Sicilia, nei quali occorre il massimo coinvolgimento delle imprese per rafforzare la qualità dell’offerta e la competitività del ‘sistema Sicilia’”.
“Si deve anche puntare a valorizzare lo straordinario patrimonio culturale e i sette siti UNESCO – ha aggiunto Armao – tutelando l’identità siciliana sono obiettivi che risultano essenziale per puntare allo sviluppo. I musei ed i parchi archeologici, una fetta rilevante del patrimonio che annovera i principali attrattori turistici regionali vanno messi a sistema e integrati nell’offerta culturale e turistica”.
“La Sicilia – ha continuato Armao – deve divenire la frontiera culturale d’Europa, cerniera tra l’Europa e l’Africa, luogo di dialogo e d’incontro. Per questo occorre puntare alla realizzazione  del Politecnico del Mediterraneo e della Fondazione europea per il dialogo interculturale”.
“Occorre riqualificare il patrimonio alberghiero – ha proseguito il leader dei SicilianIndignati – puntando sul turismo di qualità (a partire dall’apertura di 3 casinò, al golf, raddoppiando i campi, al termalismo, al benessere, all’enogastronomia), ma anche incentivando la crescente rete di bed&breakfast con servizi di rete che ne abbassino i costi di gestione. La stagione favorevole che si sta attraversando per le note vicende che riguardano il nord-Africa va consolidata, rendendo stabili i flussi turistici e puntando alla destagionalizzazione”.
“Nonostante la timida crescita della produzione – ha sottolineato Armao –  la Sicilia importa la gran parte dei prodotti agro-alimentari che consuma, incidendo sul deficit economico regionale oltre che in alcuni casi pregiudicando la salute e tradendo la cultura eno-gastronomica mediterranea. L’Agricoltura, l’Agroalimentare e la Pesca, le connesse industrie di trasformazione, sono settori che debbono fortemente contribuire allo sviluppo economico della nostra Regione, pertanto risulta necessario dotarla di un piano di sviluppo del settore primario che favorisca l’ammodernamento ed il potenziamento delle nostre imprese, in special modo quelle agricole, che le indirizzi verso l’acquisizione di tutti gli strumenti per competere con il mercato globalizzato”.
Gaetano Armao ha, poi, spiegato che “occorre puntare al recupero delle tradizioni artigiane, dell’agricoltura di qualità ed al pieno impiego di tecnologie avanzate. Appare evidente che va avviata con assoluta urgenza la programmazione di interventi e azioni volti alla revisione e alla ristrutturazione dell’intero comparto produttivo primario siciliano, tenendo conto della sua potenziale capacità produttiva, notevole per la presenza di importantissime risorse naturali e ambientali, nel rispetto della gestione sostenibile di queste risorse. L’attuazione di tali programmi apporterà in breve tempo enormi benefici per l’economia e l’equilibrio sociale della Sicilia”.
“E’ necessario tutelare la bio-diversità e la natura – ha concluso Armao – mediante il coinvolgimento di imprese e volontariato, mettendo a reddito il patrimonio naturale sino ad oggi percepito solo come fonte di divieti. Si deve lanciare un ‘Piano di rinascita’ che mobiliti risorse umane e conoscenze di Università, imprese e centri di ricerca regionali, chiamando a raccolta, con la costruzione di una rete internazionale di solidarietà ed opportunità economica e culturale (Sicily Foundation), coloro che ormai vivono fuori dalla Sicilia ed hanno ancora la ‘Terra Madre’ nel cuore ed utilizzando risorse europee e  nazionali destinate alla Sicilia in favore di nuove imprese”.