Dopo più di due settimane di ricovero, Biagio Conte ha lasciato il reparto di oncologia dell’ospedale Buccheri la Ferla ed è tornato nella sua casa, la Missione Speranza e carità, dove aiuta decine di persone in difficoltà.
Intanto il missionario laico, 58 anni, continuerà la sua lotta contro il tumore al colon.

Il missionario in una stanza della Missione

Il missionario si trova in una delle stanze che i collaboratori hanno preparato per lui. “Incontrarsi in presenza non sarà facilmente realizzabile in quanto, su indicazione medica, nelle prossime settimane, in questa fase di normale debilitazione del sistema immunitario presente nei pazienti che fanno chemioterapia, sarà necessario rimanere in un ambiente un po più ritirato”, fa sapere tramite una nota della Missione.

Adesso mangia regolarmente

Biagio Conte adesso ha riacquistato un po di forze e ha iniziato ad alimentarsi in modo più regolare. “Bisogna continuare a pregare”, dice il missionario che chiede di essergli vicino spiritualmente mente si attendono alcuni risultati di altri esami che ha eseguito e, nei prossimi giorni, dovrà continuare la terapia iniziata avendo in previsione, in particolare per giorno 18 luglio, il secondo ciclo di chemioterapia che eseguirà in day hospital.

L’accoglienza in ospedale

“L’accoglienza all’ospedale Fatebenefratelli di Palermo è stata qualcosa di grande da un punto di vista umano, cristiano e professionale”, dice Biagio Conte. Tanti operatori, religiosi, medici, infermieri, operatori sanitari, addetti alle pulizie, operatori della cucina, ogni giorno hanno trovato sempre la frase e lo sguardo giusto per incoraggiare Fratel Biagio e, con lui, tutti noi, facendoci così sentire la loro vicinanza.

Il grazie all’ospedale

“Abbiamo respirato questa atmosfera familiare, fin dal primo momento, quando, al nostro arrivo, abbiamo visto il priore – direttore dell’ospedale, P. Giammarco, venirci incontro nella sala del pronto soccorso, per poi continuare a starci vicino nei momenti del ricovero, dei vari esami, della diagnosi fino alla fase della terapia Ogni giorno abbiamo visto con i nostri occhi questa vicinanza amorevole di tutti rivolta ad ogni singolo ammalato ricoverato in ospedale, ad ognuno un gesto di gentilezza, di coraggio e di competenza. Tutto ciò è molto importante in quanto la vicinanza umana, la forza della fede uniti alla scienza medica danno tanto coraggio e forza a chi soffre. È per questo che è necessario pregare tanto e continuamente per tutti gli ammalati, per le loro famiglie e anche per tutti coloro che ogni giorno si dedicano ad essi.

Gli auguri del sindaco Lagalla

“È con sentimento di speranza e di fiducia che apprendo della notizia che Fratel Biagio ha lasciato l’ospedale. La sua battaglia è ancora lunga ma sono certo che, con il continuo supporto dei fratelli della Missione Speranza e Carità e dei medici che ringrazio, potrà affrontare le terapie necessarie nel miglior modo possibile. Oggi la città tira un sospiro di sollievo”, dice il sindaco Roberto Lagalla. Conte, 58 anni è il fondatore della Missione Speranza e Carita’ , nata nel 1991 con l’obiettivo di aiutare gli “ultimi”. Opera in nove comunità, destinate all’accoglienza maschile e di donne o mamme con bambini.

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