Sono oltre 370 i detenuti, tra mafiosi e trafficanti di droga, scarcerati dall’inizio dall’emergenza Covid19. Sono 61 solo nel Palermitano. Tutti detenuti ai quali sono stati concessi i domiciliari perchè considerati a rischio contagio, secondo quello che racconta il giornale La Repubblica oggi in edicola
La lista dei detenuti scarcerati, rimasta fino ad oggi top secret, è stata inviata, dopo reiterate richieste, alla commissione parlamentare antimafia. Le richieste al Dap Francesco Basentini, dimesso, come riporta La Repubblica, erano fino ad oggi tutte cadute nel vuoto. La lista dei boss tornati nei paesi di origine adesso preoccupa non poco le varie procure che hanno strenuamente continuato ad opporsi alla “grazia” per rischio contagio. Eppure una soluzione esiste, secondo le procure. In Italia ci sarebbero, infatti, vari centri medici penitenziari in cui il rischio contagio sarebbe praticamente nullo. In questo modo si sarebbe potuto far conciliare il diritto alla salute dei carcerati con la sicurezza. È forte adesso il rischio che i mafiosi continuino a comunicare con il clan.
Per poter scongiurare quanto paventato dalle procure, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha ordinato alle forze dell’ordine un super lavoro fatto di costanti controlli, anche notturni, nelle case dei carcerati liberati.
Tra i nomi dei detenuti liberati c’è quello di Antonino Sacco che avrebbe fatto parte del triumvirato che ha retto di recente il mandamento di Brancaccio, Gino Bontempo, uno dei padrini della mafia dei pascoli sui Nebrodi. Torna a casa anche Francesco Ventrici, broker del traffico internazionale di cocaina ma anche nomi altisonanti della ‘Ndrangheta. Nei giorni scorsi si sono liberati dal 41 bis il camorrista Pasquale Zagaria, il palermitano Francesco Bonura e lo ‘ndranghetista Vincenzo Iannazzo.
A Palermo va ai domiciliari anche Rosalia Di Trapani, moglie del boss di cosa nostra Salvatore Lo Piccolo e sua consigliera e Vito D’Angelo vicinissimo a Matteo Messina Denaro.
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