“La mia attualmente è una situazione particolare dopo la separazione con mia moglie, ma quei ragazzini non li ho abusati”. Queste pressappoco le parole pronunciate dal brigadiere della guardia di finanza Gianfranco Cascone di 54 anni, arrestato a Palermo perché accusato di aver abusato di quattro ragazzini di una scuola calcio. Davanti al gip Nicola Aiello, che dato il suo benestare affinchè si svolgesse un incidente probatorio con l’indagato, l’uomo non ha ammesso nessuna delle  gravissime contestazioni che gli sono state avanzate dalla Procura.

Come è maturato l’arresto

Gli agenti della polizia della squadra mobile lo hanno arrestato per evitare un nuovo possibile abuso. In carcere è finito poco prima di ferragosto il brigadiere della guardia di finanza arrestato per violenza sessuale nei confronti di quattro bambini, ma solo adesso la notizia è trapelata. Tutti maschietti, tra i 9 e gli 11 anni, come scrive il Giornale di Sicilia, sarebbero stati abusati nel centro sportivo delle fiamme gialle in via Messina Marine. E lì è stato bloccato in flagranza di reato Cascone, in servizio come centralinista, dopo che gli investigatori avevano piazzato alcune telecamere nascoste nella struttura sportiva. La notizia si è diffusa solo quando l’accusa ha chiesto l’incidente probatorio.

Un’indagine che potrebbe allargarsi

L’inchiesta potrebbe avere come testimoni non solo i presunti abusati ma anche altri loro coetanei che si ritiene potrebbero sapere nuovi particolari sulla vicenda. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della squadra mobile che hanno ricevuto la prima denuncia della mamma di uno dei bimbi che sarebbero stati avvicinati e pesantemente molestati da Cascone. Il brigadiere a tempo perso faceva l’allenatore della squadra di calcio dei piccoli, tanto che i bambini lo chiamavano “mister”, ma lui avrebbe avuto anche altri fini, non solo insegnare loro a giocare a pallone.

Le violenze

Violenze ripetute più o meno sempre con le stesse modalità, con i bambini toccati e abusati mentre si trovavano sulla panchina del campo o in una piscina gonfiabile che si trova sempre nel centro di via Messina Marine. Una storia choc peraltro riscontrata, almeno secondo la ricostruzione dell’accusa, dalle immagini della telecamera nascosta piazzata nel centro sportivo. Proprio queste hanno fatto scattare l’arresto in flagrante: gli agenti infatti si trovavano nelle vicinanze, sospettando che il sottufficiale potesse compiere altre violenze.

Articoli correlati